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Incontro: poesie degli alunni di Capracotta



Presentazione

Siamo alle soglie del Duemila e con il progresso/benessere delle società industriali, la vita media umana si è notevolmente allungata.

Mentre l'indice di natalità è quasi zero, si assiste ad una progressiva crescita della popolazione appartenente alla fascia della "terza età", con tutti i problemi. di natura sociale, assistenziale e previdenziale, psicologica e di convivenza umana.

C'è, però, la tendenza all'esclusione delle persone anziane dalla partecipazione alla vita sociale-produttiva. All'anziano spesso viene negato il riconoscimento del prezioso contributo che la sua esperienza e le sue capacità potrebbero offrire per affrontare le molteplici esigenze della società.

La seconda classe della Scuola media di Capracotta, affrontando, nell'ambito delle tematiche didattiche previste dalla programmazione, l'argomento relativo alla terza età, si è mostrata particolarmente sensibile al discorso sugli anziani, tanto da cimentarsi nella composizione di brevi poesie, che sono degne di essere prese in considerazione.

Le liriche si rivelano semplici ma altamente significative e mettono in risalto il problema della solitudine che angoscia tanto gli anziani, con il bisogno indispensabile di affetto e considerazione.

A corredo e supporto, sono state inserite fotografie che sono la testimonianza diretta e, attraverso immagini reali, concretizzano i sentimenti sottilmente espressi in termini poetici.

La realtà della "terza età" è vissuta in prima persona dagli alunni di Capracotta, perché quotidianamente sono a contatto con i nonni e parenti avanzati negli anni e con loro scambiano i momenti lieti e tristi della vicenda umana.

Le loro esperienze si arricchiscono della saggezza degli anziani e della testimonianza storica della loro esistenza.

Non a caso il titolo della piccola raccolta è "Incontro", connubio felice tra due generazioni.

E chi dì noi non ha un congiunto di una "certa età"? Senz'altro tutti, per cui è un problema che ci riguarda indistintamente, da non rinviare come soluzione nel tempo.

Ben accettato, dunque, deve essere il lavoro che gli alunni hanno prodotto, con la collaborazione della prof.ssa De Rosa Silvana, docente di lettere, che ha saputo offrire i giusti stimoli e coordinare tutto l'operato.

Viene dato alla stampa questo opuscolo per lanciare un messaggio di solidarietà verso il mondo degli anziani e diffondere il senso di rispetto per le persone, che, non essendo più giovani e vigorose, hanno bisogno di assistenza, di affetto e di tanto amore da parte di ognuno di noi. L'esperienza delle persone, infatti, rappresenta un valore essenziale non solo per l'equilibrio familiare, ma anche per quello sociale.

In un mondo sempre più meccanizzato e dal futuro incerto, l'anziano diviene simbolo e depositario stabile dì una ricca tradizione umana che deve essere validamente difesa.

La disponibilità di strutture adatte e l'esatta comprensione dei bisogni degli anziani da parte dei giovani potrebbero permettere agli stessi di godere pienamente la vita e di rendersi utili alla comunità sociale.

In questo modo sì potrà evitare anche l'abbandono e l'emarginazione.


Angelomaria Di Tullio

 

La vita è un sogno


Un anno, un mese, un giorno...

Come trascorre il tempo

e non ce ne accorgiamo!

Ieri eravamo ragazzi

allegri e spensierati

oggi siamo grandi

tristi e sconsolati.

Domani un'altra età ci attende

che ci separa dalla conclusione,

ma che può essere piena di soddisfazione.

Cerchiamo di trascorrere

quest'altro pezzo

nel migliore dei modi

senza tanti pensieri

ed inutili preoccupazioni.

Come fugge veloce la vita;

si nasce, si cresce, si muore

allo stesso modo

di quando apriamo e chiudiamo

gli occhi nostri

abbagliati

dalla luce forte

del sole.

Che ci affanniamo affatto

per ottenere ogni cosa

facendo sempre tanto male

invece di pensare

che tutto finisce

ed è sempre l'amore

a poter vincere ogni dolore.

Perciò teniamoci vicini

a cuore a cuore

e vogliamoci bene

intensamente

perché tanto solo quello resta

e tutto il resto muore!


Angelomaria Di Tullio

 

I vecchi


I vecchi sono come pacchi

rotti e rovinati

parcheggiati in ospizi e

ospedali

con la scusa della malattia.

Questi vecchi

privi di amore e affetto

che si devono ammalare

per forza.

Molti, abbandonati

come cani randagi,

in vecchie case,

un gatto, un cane per amico

per far sì

che non piangano,

lacrime di amarezza.


Felice Amicone

 

Ricordi


Una vecchietta seduta

su una panchina

pensa ai momenti felici

trascorsi con i suoi figli;

ora ognuno è sposato

e lei, poverina, vien lasciata

in un ospizio e aspetta

dì rivederli.

Pensa ai momenti

trascorsi con suo marito,

che non c'è più.

Vorrebbe trascorrere

i suoi ultimi giorni

con i figli e i nipoti

e poi morire felice.


Tiziana Del Papa

 

La foglia caduta


I vecchi sulle panchine dei giardini,

assorti nei loro pensieri confusi

scoppiano in lacrime come fanciulli.

La loro solitudine

viene rattristata

da un forte dolore

che li colpisce

nel profondo del cuore.

Guardano una foglia

che, spinta dal vento, cade svolazzando

da un albero

e pensano al momento in cui

anche la loro anima

si dovrà staccare dal grande albero

della vita.

Il sorriso di un ragazzo

capitato li per caso

gli fa capire che non sono soli,

ma che devono avere la forza

di reagire

e di vivere felicemente

fino al giorno

del loro tramonto.


Giancarlo Ciolfi

 

Solitudine


Sguardi tristi,

visi bagnati dalle lacrime

e mani rugose

che hanno lavorato per una vita.

Sono i nostri vecchi!

Parlano da soli

per sconfiggere la solitudine

non c'è per loro un sorriso,

una carezza, un affetto,

che li renda felici.


Vincenzo Zarlenga

 

Soffrono


Piangono, soffrono, pensano!

Perché i figli li hanno lasciati?

Perché li hanno abbandonati?

Sono inutili?

Sono un peso da mantenere?

Questo lo sanno, perciò

si disperano e

invocano la morte.

Vogliono andare via,

non vogliono più soffrire,

si domandano

perché Dio li fa restare ancora sulla terra.

Vogliono scappare.

Questo mondo

li spaventa!


Daniela Di Nucci

 

Sogno


Una vecchia

in una stanza

illuminata da una lucerna,

racconta ai nipotini

una bella fiaba,

mentre fuori nevica.

Cullati da quella cantilena

s'addormentano e

nel sonno vagano con la fantasia nella fiaba.

S'addormenta anche

la nonna e sogna

il pane custodito per il domani.


Nunzia Beniamino

 

Lacrime silenziose


I vecchi

sono come oggetti

posati in un angolo

e dimenticati.

Abbandonati alla loro sorte

in un angolo

dove nessuno può vederli

scoppiano in lacrime

senza motivo.

Ormai si sentono inutili

e non vedono l'ora

che la morte li prenda,

e ogni sera

si preparano perché

non sanno se il domani

lo vedranno.


Laura Di Nucci

 

Anime solitarie


I vecchi.

Povere anime solitarie!

Li sbattono qua e là

per non averli di peso

quando sono malati.

Li sbattono qua e là negli ospizi,

e li umiliano

perchè non fanno mai nulla.

I vecchi.

I vecchi hanno un pianto amaro,

per qualcosa che li colpisce

e questo pianto

a volte scoppia

per un litigio,

forse anche con un gatto.

I vecchi.

Povere anime solitarie

che vengono sbattute qua e là.


Erika Comegna

 

La vecchiaia


La vecchiaia

è una delle cose più brutte

che un uomo possa avere.

A volte i vecchi

sono emarginati

anche dai propri figli.

Sembra che

tutti ce l'hanno con loro.

Non possono far niente,

non possono far niente

per la morte

che incombe su di loro.


Ivano Di Nucci

 

Momenti


I vecchi in un angolo della casa vuota,

ripensano ai momenti più belli

trascorsi quando c'erano i figli

a far confusione nella casa.

Solo rivivere questi momenti

si può!

Che peccato, questi figli che

non vengono mai!

Questi figli che si sono

dimenticati della loro casa,

la loro grande casa: vuota!


Grazia Pallotta

 

Fonte: Scuola Media "T. Mosca" Capracotta, Incontro: poesie degli alunni della II media, Tip. Terenzi, Venafro 1991.

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