Vieni! Vieni! Un piacevole calore
spande la fiamma; fischî fuori il vento,
cada la neve pur, pioggia d'argento:
a Te daccanto vo' librar l'amore.
Avrò tre cose belle: il più bel fiore
de' vati - che immortale hanno l'accento -
Bacco, che tien lo spirito contento
e, sogno de' miei sogni, il tuo bel core.
Fra un bacio ed un bicchier, la Musa mia,
dal rigore invernale intorpidita,
evocherà l'accesa fantasia;
ond'io, riuniti i canti miei più belli,
mentre d'intorno a noi morta è la vita,
ghirlanda, li porrò sui tuoi capelli.
Oreste Conti
Fonte: O. Conti, Invito invernale, in «La Vampa», II:13, Lucera, 15 febbraio 1908.