Correva l'anno 2007 e come gli anni precedenti trascorrevo le mie vacanze estive a Capracotta.
Capracotta è un comune di alta montagna del Molise nel quale, come in tutta la Regione, è purtroppo comune il problema del randagismo. A dire il vero la maggior parte dei randagi si facevano gli affari loro, niente aggressioni, anzi scene caratteristiche, come il cane che accompagnava tutti i funerali.
Quell'anno avevo fatto amicizia con una randagetta molto schiva, direi terrorizzata dagli altri randagi maschi e anche dagli umani dai quali non si faceva avvicinare facilmente. Le portavo da mangiare e tutte le sere si piazzava seduta in strada guardando verso la mia finestra... mi aveva conquistata!
Cominciarono le battaglie in famiglia perché volevo portarmela a casa a Roma, ma andavo a sbattere contro un muro di chiusura totale da parte di mio marito. Confesso che mi sono lasciata andare anche a qualche crisi isterica, la volevo!
Non ci fu nulla da fare, in effetti i problemi che si sarebbero presentati non erano pochi: prenderla senza usare la forza, farla visitare da un veterinario prima di portarla via e sottoporla a un bagno antiparassitario... ma a Capracotta non ci sono studi veterinari e nemmeno toelettature per cani e in ultimo, ma non trascurabile, il problema di trasferirla in città, in un ambiente estraneo e caotico per lei abituata a quel paesino di montagna.
La vicenda si concluse con la promessa da parte di mio marito di adottare un cagnolino, ma di razza! Fortunatamente la randagetta venne adottata dal vicino di casa che poco per volta lasciandole l'androne aperto per dormire la notte se la fece amica... e "tutti vissero felici e contenti".
Da quel momento cominciò la ricerca del cagnolino di razza, ma quale razza? Doveva essere di taglia piccola e caratterialmente adatto alle mie abitudini. Da bambina avevo avuto una femmina di barboncino, ma troppo vivaci, cercavo una soluzione diversa...
La prima scelta cadde sul bassotto a pelo ruvido e sull'allevamento della Zerlina.
Cominciai anche a visitare i pet-shop per farmi un'idea sugli articoli da comprare, anche se tardavo a contattare l'allevamento, volevo essere sicura del passo che stavo per fare. Ed ecco l'imprevisto, una battuta del negoziante di turno che mi aveva chiesto che cane avrei preso:
– Auguri! Avrà il suo bel da fare a educarlo, i bassotti hanno un bel caratterino.
Da inesperta questo aspetto non lo avevo considerato... poi il carico da 90 che mi ha fatto desistere: mentre facevo la spesa vedo un bassotto legato fuori a un negozio con una cicatrice fresca sulla schiena... Mi informo meglio e capisco che questo è il problema principale con il quale i bassotti devono fare i conti, la maggior parte prima o poi avrà problemi alla colonna e niente scale, niente salti, niente affaticamento motorio. Da quel momento abbandono l'idea e mi metto alla ricerca di una razza meno problematica...
Il Cavalier King non lo conoscevo, in quegli anni a Roma non se ne vedevano. Passo in rassegna su internet i cani di piccola taglia e mi imbatto in questo affascinante sconosciuto.
Mi interessava il carattere, l'indole, l'aspetto fisico lo avevo messo in secondo piano.
Lette le notizie (generiche) che circolavano in quegli anni, capii che avevo fatto tombola! Ottimo carattere e aspetto più che soddisfacente per i miei gusti... ora dovevo cercare un buon allevamento...
Non ho mai pensato di risparmiare, desideravo il meglio, la ricerca durò circa un paio di mesi fino a quando la Domus Aventina di Roma fece capolino tra le mie ricerche e prenotai una visita all'allevamento... era il mese di dicembre.
Ci fu un lungo colloquio e alla fine uscii con l'assicurazione che dopo circa 4 mesi avrei avuto il mio cucciolo tra le braccia.
Il 21 gennaio 2008 sarebbe nato Scott, 2 mesi dopo, prima di Pasqua, lo avrei portato a casa.
Ho avuto fortuna nella mia scelta, ma la fortuna me la sono cercata, valutando diversi allevamenti e scartandone molti che non mi convincevano. Nessuna malattia genetica, problemi dell'invecchiamento perfettamente controllabili e non insorti prematuramente, la sfortuna ha riguardato altro... il cancro, come chi mi conosce sa.
Nel 2013 è arrivato Francis, nipote di Scott... e l'amore per i Cavalier è destinato ormai ad accompagnarmi per tutta la vita.
Ho voluto scrivere questi ricordi convinta che quello che ci succede spesso segua strade tortuose, ma al destino non si sfugge. Se avessi visto un Cavalier e avessi pensato "Lo voglio!" sarebbe sembrata una semplice scelta... invece non è stata una scelta semplice, passata attraverso una tenera randagetta e la ricerca del mio cane ideale.
Oggi sono sempre più convinta della scelta fatta 10 anni fa, di un allevatore che, guarda caso, punta su valori che condivido, che ha Cavalier di una longevità di tutto rispetto se analizziamo la vita media di questa razza... allora non lo sapevo ancora, diciamo che l'istinto mi ha dato una mano.
Francis oggi, il mio orgoglio per la sua intelligenza davvero speciale, per il suo spirito di osservazione, nulla gli sfugge e impara solo osservando e perché no, anche l'aspetto fa la sua parte... per dirla tutta mi sciolgo quando lo guardo!
Tra non molto entrerà a far parte della mia famiglia anche Harry... Harry Potter della Domus Aventina e il nome non è stato scelto a caso, un piccolo mago che mi ha conquistato da quando è nato.
Cristina Tiso
Fonte: https://cavalierkingharrypotter.jimdofree.com/, 26 giugno 2018.