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La nonna di Dio


Convegno Sant'Anna Capracotta
Un momento della presentazione.

Buonasera a tutti e grazie di essere venuti così numerosi alla presentazione del romanzo "La nonna di Dio" di Franco Pasquale, giornalista chietino che abbiamo l'onore di ospitare oggi a Capracotta in questa nuova biblioteca parrocchiale, realizzata nei locali dell'ex carcere mandamentale.

La più importante festa molisana in onore di sant'Anna è certamente quella di Jelsi, la quale è annoverata anche come "festa del grano". Questo perché la memoria liturgica di sant'Anna cade sul finire del periodo legato alla trebbiatura, tanto che le veniva portato in dono proprio del grano. Lo stesso avviene a Pescolanciano, dove si tiene la festa in onore di sant'Anna che registra la maggior eco nella provincia d'Isernia.

Entrambe queste feste, quella di Jelsi e quella di Pescolanciano, hanno però una precisa data d'inizio, ossia il 26 luglio 1805, giorno in cui un tremendo terremoto sconquassò il Molise. Da quel momento, la nonna di Dio, oltre ad essere invocata contro la sterilità e a protezione della maternità - tanto da essere chiamata Grande Madre -, venne pregata anche contro i terremoti e le calamità naturali in generale. Questo sentimento si rafforzò quando, nella primavera del 1814, il Molise registrò un raccolto memorabile oltre ogni previsione, il che confermò il potere propiziatorio di Anna.

A Capracotta, invece, la festa di sant'Anna ha un'origine diversa, in quanto, come tutti sapranno, nasce dalla grazia chiesta da nonna Carmela Sciullo affinché i suoi quattro figli maschi, partiti per la Grande Guerra, tornassero sani e salvi. Così fu e mammuccia Carmela decise di organizzare ogni anno una festa in onore di sant'Anna. Come il grano è il bene più prezioso delle società contadine, così è la legna in quelle montanare, poiché un inverno senza legna da ardere significava, perlomeno a Capracotta, andare incontro a gravi problemi di sopravvivenza.

Il fuoco che ieri abbiamo acceso in onore della Santa, ed a cui molti di voi hanno partecipato, è stato acceso proprio con la legna che ognuno ha portato. E così avveniva ai fuochi che in passato venivano accesi in ogni rione di Capracotta.

Tuttavia, una cosa è la festa, un'altra il culto di sant'Anna, il quale ha radici antichissime ed è più ampio di quanto non si pensi, allargandosi ad Abruzzo, Campania e Puglia.

A Capracotta abbiamo testimonianza di questo culto almeno sin dal 1671, ossia da quando il nostro feudo, di proprietà di Aurelia d'Eboli, morta senza figli ma con debiti, venne incamerato dal Fisco. Prima di rimetterlo in vendita si procedette ad una stima, per cui venne incaricato un tavolario napoletano, Donato Antonio Cafaro, il quale indicò come base d'asta un valore di 64.000 ducati ed il cui apprezzo rappresenta oggi una preziosissima fonte di informazioni sulla società capracottese del Seicento.

La nonna di Dio
Il romanzo di Franco Pasquale.

Per quanto attiene alla materia di oggi, dirò solo che in quell'apprezzo è presente una descrizione della precedente chiesa dell'Assunta di Capracotta, al cui interno vi era già un altare di sant'Anna, con la famiglia D'Andrea che ne deteneva il giuspatronato. Nella nuova chiesa, poi, quella consacrata nel 1725 - tanto che l'anno prossimo ricorrerà il 300° anniversario -, l'altare di sant'Anna presenta uno stemma con tre stelle a triangolo, che don Geremia Carugno riteneva appartenente alla famiglia Mosca. Da lì il giuspatronato passò ai Di Rienzo, quindi, dal 1919, ai Di Tella. Dal 2014 questo diritto è dei Mendozzi, la famiglia di cui faccio parte.

Per quanto riguarda la statua, anche se risulta piuttosto approssimata in alcuni particolari come la fattura delle mani e dei volti, rivela un panneggio abbastanza curato ma che tende forse ad appesantire le figure. Riferibile ad un ignoto artefice operante a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, la nostra sant'Anna è raffigurata in piedi nell'atto di mostrare la Beata Vergine bambina con le mani incrociate sul petto.

Ora, però, è giunto il momento di lasciare la parola al prof. Sebastiano Paglione, che ci illustrerà la figura di sant'Anna da un punto di vista storico ed artistico.

Grazie.


Francesco Mendozzi

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