Questo piccolo lago, alimentato dalle acque delle Fonticelle e dalla sorgente Malcorpo, è ubicato in un terreno privato, precisamente nella zona del territorio di Capracotta indicata col nome di Vallesorda.
Per circa mezzo secolo, dalla fine dell'800 fino agli anni '50 del '900 ha fatto sfoggio della sua funzione di ricettacolo di comitive, di animali ecc. fino a quando, per necessità alimentari, non fu svuotato.
Bisogna pensare che negli anni '50 l'agricoltura capracottese era al limite della sopravvivenza alimentare e qualsiasi pezzo di terreno, grande o piccolo che fosse, era pur sempre idoneo al sostentamento, dato che le famiglie di allora erano alquanto numerose e il terreno di Capracotta non aveva una produttività paragonabile a quello collinare o di pianura.
Dopo circa un ventennio, con l'avvento del boom economico, dell'industrializzazione e della possibilità di avere un miglior tenore di vita anche in presenza di un eventuale titolo di studio, Capracotta ha cominciato a subire in maniera inesorabile un deleterio svuotamento demografico che ha portato ad abbandonare case e terreni, divenuti incolti e soggetti all'incuria del tempo.
Negli anni '20 il Lago di Mingaccio fu luogo del varo di una prima barca a fondo piatto che, putroppo, dopo una collisione con un grosso ramo spuntante e non attentamente valutato, si inabissò come fece il Titanic, lasciando l'equipaggio e i passeggeri in balia del destino, visto che a quei tempi pochi sapevano nuotare e, per la paura, si moriva annegati anche in 20 cm. d'acqua!
Per i malcapitati tutto si risolse per il meglio, sebbene in ammollo riuscirono a guadagnare la riva; tutti e quattro si salvarono senza gravi conseguenze visto che l'acqua era alta meno di un metro!
Filippo Di Tella