Il capostipite della famiglia Potena si chiamava Domenico. È venuto a Lesina dal borgo molisano di Capracotta nel 1905. Dal figlio Raffaele e dalla moglie Maria sono nati a Lesina cinque figli: Domenico, Marco, Colomba, Agostino e Vincenzo.
I Potena hanno sempre lavorato nell'ambito del riscaldamento per uso domestico. A quei tempi non c'era fogna nelle case e non c'era acquedotto, si attingeva l'acqua dai pozzi, i panni si lavavano con la liscivia e per riscaldarsi si usava il camino o il braciere a carbone o a carbonella.
I Potena vendevano la carbonella casa per casa, veniva pesata in strada con la stadera. Il carretto trainato dal mulo percorreva tutte le strade del paese, le signore attendevano che si fermasse presso l'uscio di casa per comprare la carbonella che serviva ad accendere il braciere, che dava tepore, cuoceva i cibi sotto la cenere, asciugava i panni e riuniva la famiglia.
L'incaricato della vendita era Vincenzo, il più giovane dei Potena, un ragazzo molto sveglio, simpatico e gentile. Con lui lavorava anche un signore di Apricena, Vincenzo Del Giudice, i cui figli e nipoti, in seguito, lavoreranno anch'essi nell'ambito del riscaldamento facendo impianti di termosifoni prima a gasolio e poi a gas metano.
Vincenzo, all'inizio degli anni Sessanta, abbandonò il carro e cominciò a vendere il carbone con una robusta moto a tre ruote con un cassone scoperto: era un Gilera 200 a benzina.
Passarono gli anni ed il riscaldamento si modernizzò, prima con l'uso delle stufe con le bombole a gas e successivamente con le stufe a pellet. In questi anni c'è stato il passaggio di consegna dal papà Vincenzo al figlio Agostino, che distribuisce ai clienti le bombole di gas ed il pellet con un'auto furgonata, con la stessa precisione e gentilezza del papà.
Primiano Clima
Fonte: P. Clima, Lesina, dai bracieri a carbone alle stufe a pellet, in «Eccomi!», 5, Lesina, maggio 2022.