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Mari e monti in Molise


Moto tour Capracotta

La premessa è che il giro nasce dalla voglia di fare un po' di km. in moto e successivamente alla rinuncia ad una 3 giorni di moto in Basilicata e Puglia. La premessa ci vuole perché altrimenti nel vedere il percorso, un giretto a zonzo per quasi tutto il Molise e sanza meta, potreste pensare che sono pazzo...

Mercoledì sera mi chiama Vincenzo, e mi conferma la sua presenza per il giorno dopo. Ieri mattina mi chiama e "Marco, il tempo è bello, partiamo per le 9:30?", erano le 9:00 e io ero in mutande in giro per casa e "ok Vincè, ci vediamo da me". La successiva mezz'ora in casa mia è trascorsa come un film guardato a 2x, roba che io e Maria siamo partiti già sudati...

Il percorso prevedeva la SS87, la mitica Statale Sannitica che nel tratto di Cerro Secco (verso Casacalenda) e successivamente da Casacalenda a Larino è di una bellezza tale da togliere il fiato in qualsiasi stagione dell'anno. Ed infatti l'abbiamo percorsa tutta ad andatura allegra ma sempre prudente, perché le zone d'ombra non sono poche e con le foglie a terra l'asfalto può diventare insidioso (come ben saprà quel fesso che venendo in direzione opposta alla nostra per poco non ci veniva addossso avendo perso l'alteriore in uscita di curva).

Arrivati a Termoli ci fermiamo per un caffettino e un pipìstop e all'uscita dal bar troviamo due vigili accanto alle moto (parcheggiate in una isola di sosta) e Vincenzone gli dice "andiamo via subito", e il vigile "e chi v'ha detto niente"... si stava guardando le moto, e poi giù di chiacchiere e scopriamo che è di CB ma trasferito a Termoli, conosce Giancarlo ed è mezzo parente di Toni. Perché s'era avvicinato alla moto? È un motociclista e voleva sapere dove si vende questo adesivo.

Ripartiti in direzione Nord mi faccio guidare dal Conte che lascia l'Adriatica a San Salvo per svoltare verso Cupello, e da lì prendiamo la SS86 che avevo rinunciato a fare nel giretto di fine ottobre (ma m'era rimasta lì). La strada si snoda subito con curve piacevoli, una carreggiata un po' più stretta a tratti ma sempre scorrevole. Purtroppo l'asfalto quasi mai è degno della bellezza dei panorami e delle curve che, altrimenti, farebbero della 86 la gioia di tutti i motociclisti, ma il peggio doveva ancora arrivare! Infatti appena passato Castiglione Messer Marino si entra in Molise, e quasi magicamente l'asfalto si trasforma in una groviera di buche, spaccature, frane e quanto di peggio si possa immaginare. Insomma, ancora una volta noi molisani ci siamo fatti riconoscere...

Da Castiglione M. M., dove ho venduto un rene per fare benzina alla moto (mortacci...), volevamo prendere per il Mugellino, ma poco prima abbiamo sentito Toni al telefono e avendo preso appuntamento con lui si è optato per proseguire sulla 86 così da arrivare prima alla meta prescelta: Pescopennataro (perché strano ma vero, non c'ero mai stato!).

Superata l'odissea di asfalto indegno, nel tratto prima di Pescopennataro e poi verso Capracotta abbiamo potuto sfogare un po' la cavalleria perché a tratti la strada migliora, ma l'altitudine iniziava a farsi sentire e le zone d'ombra erano mooolto umide e infide.

Arrivati a Pescopennataro proviamo prima a farci accordare un tavolo dal noto "Lo Scamorzaro", che in quanto noto è talmente pieno che ci promette un tavolo non prima del cenone di Natale... al che riprendiamo la strada verso il paese e, arrivati al belvedere, mi si apre il cuore e mi parte l'embolo... voglio arrampicarmi verso la statua sullo sperone di roccia. La vista dal belvedere è fantastica e merita da sola il viaggio, ma anche le case tra le rocce sono molto suggestive, però la cosa che mi ha divertito di più è stato sentire l'apprensione di mia moglie mentre facevo lo scemo arrampicandomi su un terreno fangoso e pietroso solo per fare una foto vicino al guerriero sannita. Ma che volete farci, ogni tanto le mogli vanno fatte preoccupare, così poi ti coccolano ancora di più.

Risceso indenne abbiamo ripreso la moto e ci siamo diretti verso Capracotta alla ricerca di un pasto. Arrivati in paese non abbiamo trovato nulla di decente aperto, tranne un negozio di formaggi che ha fatto la nostra gioia. Finiti gli assaggini di formaggi (e che formaggi!) abbiamo deciso di andare a pasteggiare al Rifugio Prato Gentile, che dalla bellezza dei suoi 1.567 m.s.l.m. ci ha accolto con una arietta fresca che ha stuzzicato ancor più il nostro appetito.

Entrati dentro ci ha accolto un signore dalla faccia gioviale, Vincenzo si è informato sui panini e m'ha chiesto "prosciutto e pecorino o prosciutto e caciocavallo?", e io "tutti e due no?"... detto fatto arrivano dei megapanini pieni di fantastico formaggio! Mi avvicino al gestore e gli ordino una birra, "preferibilmente Forst". Lui mi guarda, fa una pausa alla Celentano e mi risponde "abbiamo solo Forst" (miitico)! Ma me lo dice con un orgoglio strano, tant'è vero che portandoci la birra al tavolo inizia a declinarci la gestione straniera di tutte le birre teoricamente italiche, l'unica ancora veramente italiana è la Forst. A me piace e basta, ma me la bevo con più gusto sapendo che fa di me anche un patriota.

A fine pasto ci raggiunge Toni che, non avendoci trovato ad Agnone s'era già fatto il giro per Pescopennataro e Capracotta (ovviamente a velocità codice... sì, codice Intergalattico per salti nell'Iperspazio). Vista l'ora riprendiamo la strada di casa ma senza rinunciare ad una capatina a Torella del Sannio, dove sappiamo di poter trovare dei dolci degni di una chiusura di giornata come questa. Ed infatti arrivati alla pasticceria ordiniamo code di aragoste (se quelle erano le code, tutta l'aragosta era grossa almeno come un coccodrillo...) e cioccolata calda. Peccato che i cellulari non prendevano, perché era già pronto il post su FB per sfottere il nostro President...

Con la pancia piena e le papille gustative appagate ci siamo rimessi in marcia e alle 17:15 eravamo alle porte di Campobasso, saluto veloce e poi a casa a rimettere i destrieri in garage, ma solo dopo averli ringraziati per averci regalato un'altra bellissima giornata di libertà, con 304 km. di libidine allo stato puro!

Saluti a tutti e jamm' bell'... in moto!


Musum

 

Fonte: http://www.jammbell.it/, 8 dicembre 2011.

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