All'Hotel Cimalte, a Capri, dove hai preso pensione, giochi a scacchi con una ragazzina che osservi da molto tempo. Il che diverte un'altra giovane italiana, Luisa Falconi, che è venuta accompagnata dai suoi genitori e che osserva il giovane uomo in nero col cappello a bombetta. I tuoi occhi espressivi le sembrano spesso tristi e i tuoi sorrisi sono rari.
La tua sensibilità, la tua cultura e la tua cortesia fanno effetto. Diventi amico dello zio della ragazza, insegnante di musica. Seduto in giardino, all'ombra di un noce, tu leggi, prendi appunti. A volte vieni in salotto ad ascoltare estasiato i brani suonati dalla pianista Elvira De Lillo. Lei conversa con te in francese e ti racconta dei rigidi inverni di Capracotta. Tu esclami:
– Deve essere bello tutto coperto di neve, come vorrei essere lì!
L'appuntamento con Luisa è fissato a Capracotta: Capracotta vuol dire "monte delle capre".
Il piccolo villaggio di Capracotta è abbarbicato a millequattrocento metri d'altezza negli Abruzzi. Nel corso di un'escursione fai la conoscenza della cugina di Luisa, Maria Pia, e te ne innamori. La tua penna l'immortala sotto il nome di Trianon, perfezione dell'architettura francese.
Amante della solitudine pur non rinunciando al mondo, diviso tra celibato e matrimonio, pensi che tra i due vada scelto il primo che si presenti.
Durante una gita a cavallo, ogni volta che l'animale si ferma, gli dici:
– Mangia il cardo et poi commina, commina!
Le giovani ragazze del gruppo ridono di te, dicendo che il cavallo comprende meglio il francese del tuo italiano.
Sincronizzi l'andatura del tuo cavallo con quello di Maria Pia, recitando i versi di Nerval:
Io sono il tenebroso, il vedovo, l'inconsolato,
il Principe d'Aquitania la cui torre è caduta...
Sei proprio tu...
Quando qualcuno sottolinea un tuo errore in italiano, ringrazi con profondi inchini.
Dal piccolo giardino comunale sul fianco della montagna, contempli con un binocolo l'Adriatico, che si vede quando il tempo è soleggiato e senza nebbia.
Il giardiniere del villaggio, incuriosito dalla tua presenza, viene da te:
– Di che paese sei? – ti domanda.
– Della Francia – gli rispondi, sicuro che egli non conosca la Vallonia e dando a quella parola il senso della canzone di Roland. Ma non presti sufficiente attenzione al suo nirvana geografico.
– Dov'è la Francia? – riprende quello dopo una pausa.
Non detesti spiegare, eppure, a un uomo che nemmeno se l'immagina, come si può dire dove sia la Francia?
– È lontana – rispondi evasivo.
Egli insiste:
– Quanto tempo ci vuole, col treno, per raggiungerla?
– Due giorni.
– Due giorni?
Ora è sgomento. A lui, nonostante il villaggio e l'intera provincia siano pieni di "americani", di ritorno dall'emigrazione, il mondo non è mai sembrato tanto grande.
Lasci Capracotta dicendo di volar tornare, ma non vi tornerai mai più.
Vorresti chiedere la mano di Maria Pia e di questo informi Louise Gérardy: «A parte Maria Pia, tu sei la sola donna che amo. E hai un vantaggio, dal momento che lei non è ancora stata mia».
Maria Pia vive a Roma, in un bel palazzo, ma non puoi farle una proposta cenciosa, quasi fosse un conto dell'albergo da pagare. Stavolta non chiedi aiuto a tuo padre: le sue azioni del caffè han perduto molto del loro valore.
E allora perché non invocare i morti, come tuo zio Janetel, scomparso il mese prima? La casa è ancora sigillata e, se non ha fatto testamento - il che è probabile -, un settantesimo della sua fortuna è tuo.
Dopo due mesi passati nella città eterna, lasci infelice Roma: Maria Pia non corrisponde al tuo amore. Ha quasi diciannove anni, tu la conosci da oltre un anno e non hai passato una sola ora senza pensare a lei.
Voler sposare Maria Pia non ti ferma dal chiedere a Louise di unirsi a te. Deve consolarti: il tuo amore per Maria Pia è troppo elevato perché ella possa esserne gelosa. Perché mai Maria Pia non ti ama? Il tuo amore è così potente che puoi amar per due.
Sputi sangue. Il medico che ti controlla dice che non sente alcun rumore anormale nel tuo petto.
Amante deluso, dormi con tre donne diverse nello stesso giorno. Questo ti stanca: hai salito molte scale.
Vieni informato della morte dello scrittore Charles-Louis Philippe, di tifo, a trentacinque anni. Lo reputi il più dotato della sua generazione.
Hai appena finito di scrivere "Le papillon", lo consideri il tuo miglior libro. Tuo padre finanzia le quaranta copie pubblicate a Liegi. Finalmente esclami:
– Sono il re della vita!
Béatrice Szapiro
(trad. di Francesco Mendozzi)
Fonte: B. Szapiro, Christian Beck. Un curieux personnage, Arléa, Paris 2010.