Non nutro particolare interesse per la patronimica né per la genealogia, foss'anche quella capracottese. Ciò nonostante ho voluto tentare una ricerca sul mio cognome, per osservare quanti e quali Mendozzi ci fossero a Capracotta in un dato momento storico, giacché oggi si contano almeno sei distinti rami di quel cognome: r'Amecùne, re Mennuózze, la Pezzùta, Papùmme, de Cènde e infine i Mendozzi a cui appartengo io, che non hanno nemmeno un soprannome, anche se il mio bisnonno era detto 'Ndògne Rucchètte. La fonte più attendibile per un'analisi del genere resta la numerazione dei fuochi e dei sottofuochi del 1732 contenuta nel "Libro delle memorie" del cancelliere Nicola Mosca. In quella corposa sezione ho infatti trovato soltanto due famiglie Mendozzi, entrambe residenti nella «Contrada di S. Maria delle Gratie» - oggi conosciuta come re Còlle - e facenti capo a Gioacchino (di Francesco) e Onofrio (di Giulio) Mendozzi.
Nel 1732 Gioacchino aveva 62 anni ed era un pastore. Figlio di Francesco Mendozzi e di Caterina Colagrossi, si sposò con Liberata Venditto, che gli diede un figlio di nome Pietro ma che presto lo lasciò vedovo. Gioacchino si accasò nuovamente con Loreta Di Tanno, di otto anni più giovane, e con lei mise al mondo tre figli maschi: Andrea (23 anni), Egidio (20 anni) e Felice (9 anni). La prima moglie gli aveva portato in dote 66 ducati, la seconda soltanto 10, ma Gioacchino possedeva una casa dignitosa dove abitava con Loreta e coi tre figli più piccoli.
Pietro, figlio della prima moglie Liberata, nel 1732 aveva infatti 32 anni e, ovviamente, era anch'egli pastore. Sposatosi nel 1724 con la coetanea Colomba Di Tanno, aveva generato due maschietti - Francesco (7 anni) e Riccardo (3 anni) - e una femminuccia, Liberata (1 anno). Colomba aveva portato in dote 50 ducati «consistentino in un letto, rame lavorato, e pannamenti». Insomma, a dar seguito al cognome di Gioacchino Mendozzi furono Andrea, Egidio, Felice, Francesco (che portava il nome del nonno) e Riccardo. Ma di tutti questi nomi è giunto fino a noi soltanto il penultimo, portato da Francesco Mendozzi (1905-1983).
La seconda famiglia Mendozzi che abitava a Capracotta tre secoli fa era quella del giovane Onofrio, di anni 32, di professione "giumentaro", l'addetto alla custodia e al governo degli equini da allevamento. Figlio di Giulio Mendozzi (defunto) e di Angiola Angelaccio (66 anni), si era sposato nel 1731 con la diciannovenne Margarita Fantuozzo, senza dote, che non gli aveva ancora dato figli. Onofrio aveva inoltre una sorella, Virgilia (38 anni), vedova di Mattia Di Tella e madre di Caterina (10 anni) e Felice (9 anni). Nella sua casa Onofrio ospitava infatti sia la madre Angiola che la sorella Virgilia coi figli, tutti «alimentati dal suddetto Onofrio». Giulio, il padre di Onofrio, è registrato nel "Libro delle memorie" come uno di quelli che nel 1708 vendevano «vino à soma», unità di misura pari a due barili (il barile era da venti fiaschi e ogni fiasco da otto quartucci).
A quanto pare, dunque, il cognome Mendozzi non sarebbe l'ipocoristico aferetico del nome Raimondo (Raimondozzo), come alcuni affermano. Anche se non è possibile sapere quanti figli abbia generato Onofrio dopo il 1732, quel che è certo è che, a dispetto della precedente ipotesi, non c'è nessun Raimondo Mendozzi, come suggerirebbe la primordiale tradizione di rinnovare il nome degli anziani, nata per onorare i genitori per eccellenza, quelli di Gesù Cristo.
Non è dunque più probabile che i Mendozzi di Capracotta provengano dai Mendozzi e Mendozza di Napoli, che a loro volta provengono dai Mendoza di Spagna?
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
M. Bandello, Novelle, Busdrago, Lucca 1554;
J. G. Fucilla, Our Italian Surnames, Chandler's, Evanston 1949;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016;
N. Mosca, Libro delle memorie, o dei ricordi, Capracotta 1742-1947;
E. Rossoni, L'origine dei cognomi italiani. Storia ed etimologia, Melegnano 2014;
R. Sgaramella, Dizionario dei cognomi e soprannomi di Cerignola, Cerignola 1998.