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Molise in provincia di Lussemburgo


Molise Lussemburgo
Uno scorcio di Lussemburgo.

Da Campobasso al Lussemburgo la distanza è notevole: 1.437 km. che, rispettando i limiti di velocità ma senza fermarsi mai si percorrono, secondo il navigatore, in 13 ore e 32 minuti. La Regione Molise - che attraverso 18 partecipate e aziende controllate è il vero polmone economico e finanziario sul territorio - ha azzerato la distanza e ha portato in casa due società anonime lussemburghesi.

La prima volta nello Zuccherificio del Molise, che dal 2007 avrebbe ricevuto finanziamenti dalla Regione 70 milioni e che ha un capitale sociale di 6,7 milioni e una perdita certificata a fine 2009 (ultimo aggiornamento consultabile nella banca dati Cerved) di 6,4 milioni. Se si eccettua l'irrisoria quota dello 0,01% della Regione Puglia, la Regione Molise detiene il 61,04% del capitale. Il 38,96% è in mano a G&B Investment Spa che al 29 giugno 2010 (anche in questo caso è l'ultima visura possibile) era detenuto al 100% da Pfp International Sa che lo stesso giorno aveva rivelato l'intero pacchetto azionario per un valore di 5,1 milioni da G Management Ciprus Limited.

La seconda volta che la Regione Molise incrocia - legittimamente - il Granducato lussemburghese è nell'Ifim Spa, società di leasing finanziario. Il capitale è frazionato. L'1,77% è della società Pap, lo 0,89% di Francesco Perna (che è anche amministratore dello Zuccherificio), il 3,5% di Finmolise Spa (la finanziaria regionale) e il 62,34% è di Soim Sa Lussemburgo.

Scoprire chi c'è dietro questi schermi fiduciari è impossibile per il comune cittadino. Il Governatore Michele Iorio - sulla cui terza rielezione consecutiva il 17 ottobre 2011 pende la decisione che il Tar del Lazio emetterà il 17 maggio - delega a rispondere l'assessore al Bilancio e programmazione, anche lui del Pdl, Gianfranco Vitagliano. «Le società anonime lussemburghesi – spiega – sono come le spa italiane. Non c'è trucco e non c'è inganno. È stata una scelta fatta circa 3 anni fa dal socio privato dello Zuccherificio e chissà quante imprese private molisane avranno soci lussemburghesi. Comunque sto per presentare due piani di dismissioni. Uno per l'agroalimentare e uno per il settore manifatturiero. La Regione non può vendere zucchero e polli diciamo la verità. Vedremo quanti della sinistra mi seguiranno».

Parla anche l'avvocato Teresio Di Pietro, dal 2010 presidente di Finmolise, socia di Soim Sa Lussemburgo. «Non so dire se il ricorso a queste società lussemburghesi sia tipico o atipico – afferma – ma l'unica cosa importante è che non si sconfini nell'illegalità». Ci mancherebbe altro, avvocato. E i rapporti di affari - di cui nessuno sa nulla ma che negli uffici consiliari aleggiano come una leggenda - di Finmolise con il Governo della Mauritania? «Fantasticherie. Ecco l'unica cosa ho da dire al riguardo». L'assessore Vitagliano dice invece che «probabilmente a fare affari con la Mauritania sarà il socio privato maggioritario».

Da dire - e molto - ne ha il consigliere di "Costruire democrazia" Massimo Romano, che in 22 mesi ha presentato 52 esposti alle autorità giudiziarie, al ritmo di uno ogni 12 giorni, con i quali denuncia i presunti affari illegittimi deliberati dalla Giunta piegata ai voleri di Iorio. L'ultimo dossier è stato spedito in Procura il 29 giugno 2011: 57 pagine, più allegati, sulla gestione oscura e clientelare dei soldi pubblici nei comparti agroalimentari, meccanico, nautico, immobiliare, informatico, culturale, formazione, informazione, energia e infine tessile, nel quale, sempre secondo Romano, i fratelli Remo e Tonino Perna con le imprese Gtr e Ittierre hanno monopolizzato le risorse. Tonino Perna è stato arrestato il 9 gennaio nell'ambito di una inchiesta sul fallimento di It Holding e su un buco di oltre 60 milioni ma è stato rilasciato il 26 gennaio dal Tribunale del riesame di Campobasso. Finora Romano ha avuto una sola risposta dalla Procura di Campobasso che ha archiviato la denuncia sull'affitto a 16mila euro al mese di una sede per l'ufficio del Commissariato regionale della sanità, a fronte di un immobile libero di proprietà della Regione. Romano si è opposto all'archiviazione che sarebbe fondata su una "dimenticanza" nell'informativa della Guardia di finanza. «Non dimentichiamo – ricorda Romano – che in seduta consiliare, il 2 marzo 2010, rivolgendosi a me, Iorio disse che per quanto lo riguardava non sarebbe mai successo nulla e che lo stesso giorno il comandante della Guardia di finanza gli raccomandava di conservare il Molise così com'è».

Del resto il partito trasversale degli affari qui non ha colore politico, denuncia Italo Di Sabato, dal '95 al 2006 consigliere per Rifondazione comunista. «Un bel giorno del 2008 – ricorda – Iorio mi chiamò per avvisarmi dell'invio di una bozza di delibera con la quale mi nominava esperto della Regione per il servizio idrico integrato. Io stesso avrei dovuto mettere la cifra per l’incarico. Rifiutai ma quanti avranno accettato? Si figuri che il Pd alle ultime elezioni si è presentato con una lista incompleta e con tre candidati che hanno preso zero voti. La loro lista era fatta ad uso e consumo dei consiglieri uscenti che non potevano perdere la poltrona».

Accuse false e tendenziose, sicuramente, che però non schiodano di un millimetro Romano e le sue denunce contro i conti di una Regione che ha un bilancio di 1,7 miliardi. Il 16 gennaio il Consiglio regionale ha approvato il rendiconto regionale per l'esercizio finanziario 2010 contro il quale buona parte della minoranza ha votato contro. Quel giorno, infatti, non furono depositati i bilanci delle partecipate e delle controllate (direttamente o indirettamente) alle quali si aggiungono sei tra enti e Agenzie, che dipendono quasi esclusivamente dai fondi regionali. Romano sul suo sito ha parlato di "voragine occulta". Le partecipate secondo ampi strati dell'opposizione sfuggono al controllo del consiglio nonostante siano loro a svolgere le più importanti operazioni di finanza pubblica e di politica economica. «Parliamo di strutture che costano milioni di soldi pubblici – dichiara Romano – di organismi che gestiscono appalti milionari e di società che impiegano centinaia di lavoratori. Parliamo, in molti casi, di società che dalla sera alla mattina hanno dichiarato fallimento, nonostante fossero compartecipate da milioni di soldi regionali, erogati direttamente o indirettamente dalla Giunta. Geomeccanica, su cui la Regione aveva investito sei milioni tramite Finmolise, è fallita in 24 ore gettando sul lastrico decine di lavoratori. Ltm, la società della nave fantasma del porto di Termoli, costata ai contribuenti 10 milioni, è stata posta in liquidazione e non effettua più il servizio. Anche Campitello Matese, società consortile nata per il rilancio turistico delle stazioni sciistiche di Campitello e Capracotta, è stata messa in liquidazione. Del bilancio di Molise Acque non c'è traccia. Come di quello dell'Arpa. Geosat, il consorzio per le tecnologie geospaziali costato ai contribuenti milioni, è sparito improvvisamente dall’elenco delle società. È stato rapito dagli extraterrestri? E i soldi pubblici che fine hanno fatto? Dimenticanza o qualcuno ha nottetempo provveduto a farla sparire?». Vitagliano risponde: «I bilanci sono pubblici e si trovano facilmente anche in Rete. Questa sinistra è la stessa sinistra marziana che ha partecipato alla stratificazione, negli ultimi 20 anni, delle partecipate?».

Se, di fronte a queste polemiche galattiche, i veri extraterrestri fossero i lussemburghesi?


Roberto Galullo

 

Fonte: R. Galullo, Molise in provincia di Lussemburgo e dopo il panettone di Stato ecco lo zucchero e i polli della Regione, in «Il Sole 24 Ore», Milano, 1 febbraio 2012.

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