Prima dell'arrivo dei Francesi l'intera zona di Guastra apparteneva al Duca di Capracotta, nella persona di Giacomo Capece Piscicelli (1727-1777) e poi di suo figlio Carlo (1758-1799), ed in quel luogo esisteva, sin dal 1754, un mulino ad acqua che alimentava una qualche fabbrica. Nella seconda metà dell'Ottocento, dopo l'eversione feudale napoleonica, quell'opificio divenne una ramiera per mano dell'isernino Basilio Antonelli, che si trasferì ad Agnone per lavorare come forgiatore. Nel 1880 la ramiera passò definitivamente sotto la proprietà della sua famiglia e, nel 1890, le cronache la dicevano attivissima. Ubicata a destra del fiume Verrino, in località San Quirico Alto, la ramiera fu smantellata nel 1950 e sostituita da un'altra ad energia elettrica.
L'edificio originario, oggi in territorio di Agnone, si componeva di due corpi aventi una pianta ad "L" ad altezze differenti, mentre la struttura portante era in pietra squadrata. Il corpo in basso era il laboratorio della ramiera ed oggi credo sia adibito a ricovero per gli animali. Il soffitto del primo piano era poi costituito da capriate in legno e la facciata principale presentava un cornicione con semplici mensole in pietra. Tra i due corpi vi era un porticato con un solo pilastro in pietra con copertura in tegole. I portali e gli stipiti delle finestre erano anch'essi in pietra lavorata.
Per essere una cascina di campagna, insomma, presentava delle caratteristiche davvero nobili!
Francesco Mendozzi