Susurran, alla mite carezza
dell'estiva brezza,
gli alberi da' verdi fronzuti rami.
Tutto è silenzio e quiete,
solo d'augelli sentonsi richiami.
Su la cima d'un alto abete,
un rosignol piange e si lagna;
di mestizia empiendo la quiete
de la campagna.
Quand'ecco ad un tratto, il boscaiolo
fa rintronar la scure e canta,
gioioso e lieto, nella quiete solo,
tra pianta e pianta.
Allor il mesto augello tace,
ché sol quand'è soletto ha pace;
e quand'ode d'un altro il canto,
cessa il dolce armonioso pianto;
e tu, boscaiol, tu non hai core,
che fai cessar la canzone mesta
del gentile augello, che il suo dolore
sfoga, nella pace della foresta.
Ermanno Santilli
Fonte: E. Santilli, Adolescentia, Sammartino e Ricci, Agnone 1924.