Tutto è partito nell'estate 2023, quando Vincenzo Carnevale, Alfredo Di Tella e i due omonimi Sebastiano Fiadino, mi hanno chiesto se avessi accettato la nomina a presidente di una nuova A.S.D. Capracotta. L'idea era quella di riportare in auge in paese il calcio a 5, dopo la lunga e felice esperienza della precedente squadra, nata nell'ormai lontano 2005, alla cui presidenza era stato il buon Vincenzo Sozio.
Figuriamoci se potevo tirarmi indietro di fronte a una cosa così bella. E ad un onore così grande.
Più dei nomi, più delle cariche, più dei risultati, per me contava una cosa sola: l'impegno. È stata questa la parola che, da agosto, ho utilizzato maggiormente nel rivolgermi agli atleti e ai dirigenti dell'A.S.D. Capracotta: mettere su una squadra significava prendere un impegno con se stessi e col paese, non cedere allo sconforto, non arrendersi alle avversità, allenarsi tutte le settimane, raggiungere qualsiasi luogo per disputare le partite, reggere lo stress fisico e psicologico, sopportare le critiche dei detrattori, rimetterci ovviamente soldi... e neanche pochi.
L'A.S.D. Capracotta doveva essere un'esperienza calcistica da vivere con impegno e con spirito di sacrificio: fisico, psicologico ed economico. Niente piagnistei, quindi, né colpi di testa, nessuna arrendevolezza e nessun rimorso.
Certo, i risultati calcistici sono stati oggettivamente pochi: solitamente le sconfitte non aiutano il morale, anzi, il più delle volte lo deprimono. Però quando tutto va storto, stortissimo, ci sono soltanto due strade: piangersi addosso o stringere i denti. La seconda, a mio modesto parere, era l'unica che poteva portare a risultati tangibili. Nel suo piccolo, l'A.S.D. Capracotta ha portato a casa tre vittorie fantastiche, una contro lo Sporting Venafro, una contro l'Æsernia Fraterna ed una contro il Montagano, squadre di tutto rispetto nel panorama regionale.
Tutto questo è stato merito anche dei due allenatori, Lucio Fiadino prima e Sebastiano Fiadino poi. Il primo, proveniente da una generazione abituata al sacrificio, crede ad un calcio di prossimità, con una idea ben definita di fraseggio e di palleggio e una spiccata impronta atletica; il secondo che, tramite un contatto più stretto con gli atleti, certamente più vicini alla sua generazione, ha messo a frutto le idee e gli insegnamenti di mister Lucio, valorizzando i cambi e velocizzando il gioco.
Il calcio, infatti, è pur sempre un gioco, prima che un impegno, quindi l'obiettivo finale è innanzitutto quello di divertirsi. Per riuscirci, però, è necessario l'allenamento. Da che mondo è mondo, gli allenamenti sono propedeutici alla buona riuscita della partita: si aumenta il fiato, si migliorano le prestazioni, si affina la tecnica, si studia la strategia, si fa gruppo.
Così si fa squadra.
Essere il presidente dell'A.S.D. Capracotta mi ha quindi portato in un mondo nuovo, di cui ignoravo codici e leggi. Non ho fatto null'altro che rappresentare questa squadra, aiutato da una validissima dirigenza, primo fra tutti mister Sebastiano Cianóne, accorto e lungimirante, un uomo che subodora gli imminenti problemi e ne cerca subito le soluzioni, inflessibile al momento giusto ma disposto a cambiare idea di fronte al dato oggettivo.
Ringrazio, dal profondo del cuore, l'altro Sebastiano, il Lupo, vero factotum della squadra: senza di lui non mancherebbe l'olio agli ingranaggi ma gli ingranaggi stessi. È lui che si occupa delle divise sociali, della palestra comunale, dei quotidiani rapporti istituzionali, dello spogliatoio, di tenere alto il morale quando questo va giù e di riportarlo a terra quando vola troppo alto. È lui che si occupa di tutte quelle cose che un occhio disattento non vede ma che invece danno il metro di misura della sua disponibilità.
Mi complimento pubblicamente con Vincenzo Novanta perché, sin dall'inizio, ha messo dentro e fuori il campo un entusiasmo non comune, attirando a sé quelli meno convinti e dando vita a un gruppo di atleti e di tifosi che, di settimana in settimana, si divertono a giocare e a tifare, a sopportare e supportare. Vincenzo, tra l'altro, è il nostro indiscusso capocannoniere!
C'è poi Alfredo Panucci, il jolly di questo piccolo grande gruppo, un ragazzo che, con la sua adorabile follia, rende tutto più leggero, anche quando le cose assumono una tinta fosca e sembra di star lì lì per mollare tutto. Alfredo ci ricorda che la vita, nonostante tutto, è più bella di qualsiasi avversità.
Ringrazio Marco Paglione, generalissimo della squadra ed allenatore in seconda, il più "vecchio" in un mondo di "giovanissimi", un uomo di grande esperienza, di inaudita generosità, di debordante allegria.
Ringrazio allora tutti i nostri calciatori. I portieri Walter Iarusso e Mattia Carlini (quest'ultimo anche bomber), avvicendatisi con grande intelligenza, e poi Paolo Fiadino, stopper con una geniale visione di gioco, Ezio Maria Trotta, avvocato dal piede gentile, Antonio Giuliano, mastino giallorosso, Marco Iarusso, attento equilibrista, Graziano Carnevale, infaticabile commerciante di passaggi filtranti, Italo Mosca, il nostro treno ad alta velocità con destinazione "porta avversaria", Pasquale Sammarone, che alle parole preferisce i fatti, Paolo Di Nucci, ingegnere dei recuperi palla e delle ripartenze, Alessio Pallotta, toro scatenato in area avversaria, Ermando Paglione, che cucina gli avversari sulla fiamma viva, Alessio Lemme, matto da legare ma stracolmo di talento, Davide Giuliano, elegantissimo nel tocco e nel possesso. E poi Luigi Angelaccio, Pasquale Brunetti, Raimondo e Ubaldo Carnevale, Patrizio Fiadino, Gianluigi Migliori, Luca e Samuele Paglione, Federico Sozio, Giangregorio e Lorenzo Vizzoca. E che dire a Luca Giuliano, il nostro sarcastico cameraman ufficiale, e a Nestore Sammarone, social media manager dal cuore grondante? Ed a Luca Santilli, il grafico di professione? Semplicemente grazie!
Ognuno di essi, a modo suo, ha contribuito a dar colore alla stagione dell'A.S.D. Capracotta che, giova ricordarlo, è migliorata col passare dei mesi, dimostrando che quando un gruppo si cementa, i risultati, prima o poi, arrivano.
Ringrazio i 37 sponsor commerciali - come pure i donatori "anonimi" - che, con impegni economici diversi, ci hanno aiutato a onorare gli obblighi finanziari per registrare l'associazione sportiva all'Agenzia delle Entrate, per iscrivere la squadra e i suoi atleti alla F.I.G.C., per acquistare l'equipaggiamento sportivo, per organizzare gli eventi, per pagare le multe, per realizzare i calendari, per organizzare lo streaming video e per tante altre cose.
Ringrazio infine il Comune di Capracotta, che ha soddisfatto molte delle nostre richieste in termini di praticabilità del campo, facendo sì che i nostri atleti - così come quelli delle squadre ospiti - trovassero sempre un ambiente confortevole, caldo e sicuro.
Ora è il tempo del riposo, consci che non possiamo certo fermarci qui. Contiamo di dar vita anche ad una squadra juniores, affinché i colori rossoblù possano brillare ancora a lungo. Quelli sono infatti i colori sociali del Taranto dell'eterno Erasmo Iacovone, a cui ci ispiriamo quotidianamente, così come un pensiero ricorrente va ai calciatori capracottesi scomparsi prematuramente: Daniele Carlig, Massimo Di Nucci, Sebastiano Mendozzi, Attilio Mosca e Mariano Napoleoni.
Forza Capracotta!
Francesco Mendozzi