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La Nuova Musica



Il periodico musicale "La Nuova Musica" (NMU) fu pubblicato per la prima volta il 31 gennaio 1896 dal suo fondatore, il pianista e compositore Edgardo Del Valle de Paz (1861-1920), il quale fu insegnante di pianoforte all'Istituto Musicale di Firenze; diresse e amministrò il giornale senza interruzione fino all'ultima annata. NMU ha periodicità mensile dal 1896 al 1907, bimensile dal 1908 al 1910, bimestrale nel 1911 e bimensile dal 1912 alla fine. Il formato delle pagine, stampate in tre colonne, è 34 x 25 cm. e rimane costante dall'inizio alla fine; sono numerate dal numero 1 per ciascun'annata successiva.

"La Nuova Musica" documenta la storia musicale di Firenze e contribuisce a colmare una certa lacuna esistente nella pubblicazione di periodici musicali italiani dal 1882, quando il giornale fiorentino "Boccherini" (1862-1882) cessò di essere dato alle stampe. La rivista si propone «di stampare le musiche più notevoli, di elevare il livello musicale del pubblico mettendo a disposizione i capolavori dei nostri maestri, di offrire l'opportunità ai nostri giovani compositori di pubblicizzare i propri lavori [e] di poter esprimere le proprie opinioni».

Ciascun numero di NMU è articolato in due sezioni: testo, comprendente articoli su attività musicali e di critica musicale, e costituisce la sezione principale di sei o di otto pagine del periodico; e musica, un supplemento di otto pagine contenente due o tre composizioni per pianoforte o per voce e pianoforte. Tale duplice struttura è sospesa dal primo numero del 1909.

Le prime pagine di ciascun numero sono in genere riservate a un saggio critico su argomenti d'attualità, seguito da un articolo d'interesse storico. Le pagine successive sono dedicate a recensioni di libri, di pubblicazioni di musiche, di concerti e di rappresentazioni operistiche. L'ultima sezione, intitolata "Notiziario" e in seguito "Cronachetta artistica", contiene notizie di molti concerti e spettacoli di opere rappresentate a Firenze e in altre città. Un numero soltanto, il doppio num. 222-23, è dedicato esclusivamente a un singolo argomento, Franz Liszt nel centenario della sua nascita.

La redazione originale composta da Nino Abate, G. Senigaglia, Antonio Morosi e Samuel subì numerosi cambiamenti e aggiunte. Dal primo numero in poi il periodico si avvale della collaborazione di due eminenti musicologi: Arnaldo Bonaventura (1862-1952) e Guido Gasperini (1865-1942). Nel gennaio 1902 Bonaventura assume l'incarico di capo redattore, in collaborazione, in qualità di assistenti, di N. Abate, Gasperini, Durante Duranti, Alfonso Falconi, Gino Modona. Nel 1904 si aggiunge alla redazione lo storico Paolo Bertini. Un'aggiunta significativa alla redazione del periodico avviene nel gennaio del 1910 con l'incarico al compositore e critico musicale Ildebrando Pizzetti. Nel gennaio del 1911 Luigi Parigi (1883-1955) è nominato segretario del capo redattore. Da febbraio a dicembre 1917 Parigi è l'unico redattore; dal 1918 all'ultimo numero tale incarico viene assunto da Del Valle de Paz, proprietario e direttore del giornale.

Numerosi saggi sono pubblicati in forma continua, tra cui "Libretti e librettisti" (1896-1898) di G. Senigaglia; "La tecnica del violino" di Luigi Bicchierai (1898); "I trattati di Jadassohn" (1898-1903) di Alfonso E. Falconi; "Punctum saliens. Pensées sur la musique" (1899-1901) di C. H. Richter; "Le origini del melodramma" (1904-1905) di Aristide Ferraio; "Filologia musicale. Una pagina del libro del Perché" (1904-1905) e "La musica a Firenze" (1904) di G. Senes; "La musica nelle opere di Orazio" (1906) di A. Bonaventura; "Alessandro Scarlatti" (1910) di Napoleone Cesi; "Sull'insegnamento e sui programmi della Scuola di Pianoforte" (1910) di G. Sgambati; "Per una glottologia musicale" (1914) di Giannotto Bastianelli; "Contributo alle ricerche sulla genesi della musica" (1917) di Giulio Fara; "Studiando l'uso del pedale" (1918-1919) di Maria Sacheri Aymone; e "Un grande artista: Claude Debussy" (1918-1919) di Edgardo Del Valle del Paz.

Un numero considerevole di articoli pubblicati in NMU è dedicato ad argomenti inerenti al pianoforte: tecnica, interpretazione, repertorio, pedagogia, ecc., determinato dall'attività professionale di insegnante di pianoforte di Del Valle del Paz. In questi articoli attenzione particolare è assegnata a confronti tra le scuole pianistiche dei napoletani Cesi e Rossomandi, del bolognese Mugellini, del fiorentino Buonamici, del romano Sgambati.

Oltre a tale aspetto particolare riservato alla musica per pianoforte, la NMU mantiene un interesse costante nella documentazione della nuova musica, fornendo informazioni sulle attività musicali, e pubblicando dibattiti su questioni culturali ravvivate da autori quali Nino Abate, Ildebrando Pizzetti, lo stesso Del Valle de Paz, Guido M. Gatti e Alfredo Casella. Specie Giannotto Bastianelli, autentico maître à penser della cultura musicale italiana del primo Novecento, lancia un violento e brutale attacco nei confronti del modernismo di Casella che va oltre lo stile di un qualsiasi dibattito civile. Sono questi gli anni caratterizzati dalla crisi del sistema tonale e dal marcato influsso degli impressionisti, nonché gli anni del definitivo declino del verismo operistico e dell'interesse decrescente negli oratori di Lorenzo Perosi, criticato per non aver messo in pratica le raccomandazioni del "Motu proprio" di papa Pio X.

Nelle corrispondenze provenienti dall'Italia pubblicate nella NMU si trovano notizie sulle attività del compositore ed esecutore Giuseppe Martucci, sulla rapida ascesa di Arturo Toscanini che diverrà il più importante direttore del repertorio sinfonico internazionale, sulle esperienze operistiche del poeta e musicista D'Annunzio, sulla comparsa di giovani compositori quali Riccardo Zandonai, Gian Francesco Malipiero, Ottorino Respighi, Alfredo Casella e Franco Alfano. Dopo un iniziale atteggiamento negativo nei confronti di fatti provenienti dall'estero, l'attenzione che il periodico assegna ad argomenti stranieri è rivolta alle opere di Richard Strauss e alla musica francese. In seguito all'entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale "La Nuova Musica" fu sospesa per due mesi, per poi riprendere la pubblicazione, poiché «rimane strumento utile, malgrado la guerra, per mantenersi informati su questioni artistiche». NMU cessa la pubblicazione mettendo in rilievo l'importanza della musica per pianoforte di Debussy, e segnalando Schoenberg e la sua scuola in un articolo del corrispondente viennese del giornale.


Marcello Conati

 

Fonte. M. Conati, La Nuova Musica (1896-1919), RIPM International Center, Baltimore 2015.

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