Or che mesta è la terra e il ciel si oscura,
ed un'aura commossa il bosco sfronda,
nell'alma io sento il duo della natura,
sempre nascente e sempre moribonda.
Deh! perché il sole, al par del sentimento
che il cor mi irraggia, ma non scalda più,
tra fosche nubi, in mezzo al firmamento,
triste all'aere sorride a noi quaggiù!
Questo vento che geme alla campagna,
trasvolando leggier di cosa in cosa,
parmi l'alma del mondo che si lagna
perché la vita è dura e faticosa.
Oh, tutto tutto a sospirar mi invita
nelle profonde intimità del core:
perché in principio è il bello della vita
e nell'opre di Dio entra il dolore?
Oreste Conti
Fonte: O. Conti, Liriche, Detken & Rocholl, Napoli 1910.