Don Elio Venditti ha ritrovato una lapide nei magazzini della Chiesa Madre e l'ha posta ai piedi dell'altare di Sant'Anna in attesa di valorizzarla meglio. L'epigrafe recita:
D.O.M.
HIC OSSA
D. GREGORII CAMPANELLI CUM EIUS UXORE
D. CÆSAREA MOSCA
QUI HOC SACELLUM PROPRIIS ÆRIBUS
A FUNDAMENTIS
EXCITAVIT
FRATRES CARISSIMI ORATE PRO EORUM ANIMABUS
Sebbene vi sia un singolare utilizzo dell'ablativo plurale di anima (animabus invece di animis), la traduzione è piuttosto facile, per cui si ottiene: «A Dio ottimo massimo. Qui [sono] le ossa di don Gregorio Campanelli, con sua moglie donna Cesaria Mosca, che a proprie spese innalzò dalle fondamenta questo tempietto. Fratelli carissimi, pregate per le loro anime».
L'epigrafe trova giustificazione in quanto Gregorio Campanelli era stato un benefattore della Congregazione della Visitazione e della Chiesa Madre a un tempo, visto che, «trovandosi diruto l'antico fabbricato» dell'oratorio, lo riedificò a proprie spese e il 26 luglio 1778 lo donò alla confraternita stessa, forse spinto dal fatto che molti anni prima questa aveva alienato in favore di suo padre Agostino il vecchio oratorio dedicato a san Vincenzo, sul sito dove oggi sta probabilmente l'omonima chiesa, eretta nel 1783.
La soprascritta lapide fu probabilmente realizzata nel 1814, durante l'arcipretura di Vincenzo Campanelli, e ricorda ai posteri che i coniugi Campanelli furono tumulati all'interno dell’attuale Cappella della Visitazione, con l'obbligo, per i confratelli, di rispettare «un funerale anniversario».
Gregorio e Cesaria (1732-1814) erano infatti vissuti da benestanti ma non avevano avuto figli, per cui si erano prodigati in opere pie e civili, come l'istituzione di un monte frumentario per i capracottesi più indigenti, il quale concedeva «una data quantità di grano nel mese di Settembre di ciascun anno, coll'obbligo della restituzione nell'Agosto dell’anno seguente coll’aumento di due misure per ogni tomolo».
Il fratello minore di Gregorio, don Liborio Campanelli, era invece stato parroco di Capracotta dal 1774 al 1795 e, a tal proposito, segnaliamo che ci risulta sepolto nella Chiesa di S. Maria della Carità a Napoli, che ancor oggi ospita la parrocchia di S. Liborio. Egli, difatti, era morto a Napoli dopo esservisi recato per curare una grave malattia, che purtroppo gli fu fatale.
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
G. Campanelli, Cenno biografico della famiglia Campanelli di Capracotta. Brevi nozioni di questo paesetto, Guttemberg, S. Maria Capua Vetere 1877;
A. N. Conti, Memoria per la laicale Confraternita della Visitazione e della Morte eretta in Capracotta, Festa, Napoli 1859;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016.