Con i suoi spaghetti agli scampi, deliziosi, aveva conquistato il palato di numerosissimi avventori, termolesi diventati clienti habitué e turisti che arrivavano a Termoli da ogni parte d'Italia per assaggiarli. E ricevuto i complimenti da personaggi illustri, rimasti impressionati dal suo talento, per citarne uno, il patron della Fiat Giovanni Agnelli. «In tanti sono passati di qui», ricordano gli amici di sempre.
Pasquale Di Nucci, titolare dello storico ristorante tipico che portava il suo nome fino a una decina di anni fa in corso Fratelli Brigida, è morto all'improvviso, all'età di 78 anni, nel pomeriggio di oggi, stroncato da un infarto nella sua casa di Capracotta, dove stava trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza, prima del rientro a Termoli, città in cui viveva da oltre mezzo secolo con la sua famiglia, nell'abitazione al lato della sua attività. Uno chef molto quotato, che si era fatto un nome dopo essersi formato da autodidatta in Svizzera e in giro per il mondo, in diverse località di richiamo. Nonostante fosse uomo di montagna, originario dell'Alto Molise, si era specializzato nella cucina tipica di pesce. Aveva battezzato i suoi spaghetti agli scampi "alla Faruq", in onore del re d'Egitto, che trascorse buona parte del suo esilio a Roma, dove insieme alla moglie fu protagonista delle cronache mondane della Dolce Vita. Nel 1967 lavorò nello storico hotel Quisisana, simbolo di Capri dalla seconda metà dell'800, nella piazza dell'incantevole isola. Nel '69, il suo rientro in Molise: fu cuoco dell'Hotel Giardino, per un anno e mezzo, e in seguito, nel 1971, aprì il suo ristorante, in via Fratelli Brigida, dove ora si trova il negozio di articoli tessili Zucchi, pochi metri dopo l'incrocio con corso Umberto I.
Un piccolo locale, dove accolse i tanti clienti che arrivavano appositamente anche da fuori regione. Nel 1972 Di Nucci partecipò anche a una trasmissione televisiva, condotta da Ave Ninchi e dall'enologo e maestro della cultura gastronomica Gino Veronelli, programma in onda sulla Rai, "antenato" de "La prova del cuoco". Con i suoi formidabili piatti a base di pesce lo chef molisano riuscì a battere i rappresentanti della Sardegna.
Il ristorante intanto cambiò location, si trasferì di fronte, al numero civico 101, in locali più spaziosi che negli ultimi anni sono diventati sedi elettorali dei candidati sindaci durante le amministrative. Lì Di Nucci ospitò diversi personaggi celebri, per citarne solo uno, l'avvocato Giovanni Agnelli e la sua famiglia, che si fermarono a pranzo, dopo l'inaugurazione della linea di produzione del motore Fire nello stabilimento di Rivolta del Re. Era il 1985, anno memorabile per il ristoratore, che riuscì a stregare l'avvocato del Lingotto, rimasto impressionato dalla cura e dai sapori dei suoi piatti. Tanto che Susanna Agnelli in persona, come amano ricordare gli amici profondamente rattristati per la scomparsa del 78enne, gli propose di diventare lo chef di casa, di trasferirsi da loro per un anno di prova. Invito che Di Nucci declinò, pur essendone ovviamente molto onorato, per rimanere in quella che era diventata la sua città d'adozione, dove per tanti anni ancora continuò a svolgere il suo lavoro e a ricevere anche altre personalità di rilievo. Il ristorante è chiuso dal 1999, da quando Di Nucci decise di andare in pensione per dedicarsi completamente alla sua famiglia.
Il 78enne lascia la moglie Antonietta, i due figli, Lisetta e Gianfranco, la nuora Teresa e i nipoti. I funerali si svolgeranno domani giovedì 6 settembre alle ore 16 a Capracotta, nella chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta. La notizia della sua scomparsa si è diffusa in breve tempo nella città adriatica, e ha aperto la memoria, tra i numerosi amici e conoscenti, ai tanti ricordi, della sua bravura ai fornelli, e di quell'«indimenticabile piatto di spaghetti agli scampi».
C. M.
Fonte: https://www.primonumero.it/, 5 settembre 2012.