(Capracotta, 5 dicembre 1922 - Lucera, 4 settembre 1944)
Mi chiamo Michele Venditti e sono nato a Capracotta il 21 settembre 1943, tredici giorni dopo l'armistizio con gli Alleati.
Mi stavano battezzando nella Chiesa Madre quando irruppero alcune donne che annunciarono spaventate l'arrivo dei soldati tedeschi. I miei genitori mi raccontavano che gli uomini si diressero verso i boschi e le donne si rifugiarono nella cappella più grande del cimitero. In quella circostanza una scatola grande di cartone, su cui era stampato il marchio "Sapone Scala", divenne la mia culla con grande sollievo di mia madre per il persistente profumo di sapone che rivestiva il suo bambino. Di notte la culla con il bambino profumato venne adagiata in un loculo posto nelle prime file.
La mia famiglia fu "invitata" dai soldati inglesi a salire su un camion militare diretto al centro sfollati di Lecce. Arrivati a Lucera, gli sfollati furono trasferiti su un treno diretto a Foggia. In questa circostanza alcuni componenti della famiglia Carnevale, residenti a Lucera da diversi anni, venuti a conoscenza della presenza di capracottesi nella stazione ferroviaria, si presentarono al responsabile del convoglio dichiarando la propria disponibilità ad ospitare la mia famiglia.
La mia era una famiglia patriarcale con i nonni paterni, i miei genitori, io e mio zio Giampietro. Avuta la disponibilità di una nuova casa, la serenità regnava nei miei familiari.
Purtroppo, il 4 settembre 1944 la morte tragica per annegamento di mio zio Giampietro, all'età di 22 anni, determinò un periodo doloroso per tutta la famiglia.
Egli era nato a Capracotta il 5 dicembre 1922. Nel periodo scolastico aveva dimostrato grande interesse per lo studio. Agli esami di Stato fu premiato dal ministro dell'Educazione nazionale quale migliore alunno d'Italia. Si era dunque iscritto alla Facoltà di Ingegneria presso l'Università di Roma e successivamente di Napoli.
Il 4 settembre 1944, tornando da Capracotta con destinazione Lucera, percorrendo la notevole distanza con mezzi di fortuna e molti chilometri a piedi, fu attratto da un piccolo torrente che scorreva nella pianura su cui si ergeva la collina con soprastanti il Castello svevo e la cittadina di Lucera.
Il desiderio di rinfrescarsi e l'inesperienza nel nuoto gli furono fatali.
Capitanati da Mario Romano, gli amici di Lucera, in memoria di zio Giampietro, nel 1945 diedero alle stampe una raccolta dal titolo "Tristia - Dulcia" (Cose tristi - Cose dolci) di 46 sue poesie e brevi pagine di prosa.
Michele Venditti