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Polvere di cantoria: organisti nella letteratura e nel cinema


La Bella e la Bestia
L'organo nel cartoon "La Bella e la Bestia".

Anche se qualche volta nella mentalità poco acculturata di alcuni l'organista viene considerato una sorta di pianista sfigato, ignorando addirittura l'esistenza di una specifica antologia esecutiva e un percorso di studi particolarmente lungo, spesso la figura di questo musicista compare nella letteratura, nei film e nell'arte che mettono in rilievo, invece, le peculiarità di questa professione.

Purtroppo, vuoi per l'alone di mistero che circonda l'organo con le sue implicazioni sacre e l'arcano suono caratteristico, vuoi per la "tenebra" lontana della cantoria che cela l'esecutore agli occhi dei più, tale figura viene frequentemente associata a personaggi oscuri se non del tutto malevoli, ovviamente con numerose eccezioni.

Già nelle miniature medievali vengono raffigurati organisti all'opera e spesso sotto le spoglie di animali domestici e selvatici: le famose "drolerie" tipiche dell'iconografia del "mondo alla rovescia"... Beh! Qualcuno sostiene che un sentore di selvatico lo assuma anche il sottoscritto incocciando in bipedi poco educati durante il servizio in Cattedrale...

Jules Verne, in "20.000 leghe sotto i mari", descrive l'ampio salone nel cuore del sottomarino Nautilus e il grande organo in esso custodito che il Capitano Nemo suona anche nell'oscurità delle profondità marine. Nemo, misterioso e cupo, nei romanzi successivi si rivelerà un principe indiano che assaliva e speronava colando a picco le navi britanniche. Una vendetta implacabile nei confronti di una nazione colpevole di aver distrutto il suo regno e la sua famiglia. Tuttavia il suo lato umano si esprimerà come benefattore nascosto, proteggendo ed assistendo i naufraghi piombati dal cielo su "L'isola misteriosa", ultimo rifugio del Nautilus. Isola nei cui bacini sotterranei ospitanti il Nautilus si spegnerà lanciando un ultimo sguardo infuocato dai suoi occhi severi.

In alcuni film e stampe il conte Dracula, celebre vampiro nato dalla penna di Bram Stoker e raccontato anche da altri scrittori successivi, viene raffigurato seduto all'organo mentre un ghigno satanico si stampa sul suo viso. Il suo macabro strumento è costruito con ossa umane. Il folkloristico vampirismo dell'Europa orientale si fonde, in una letteratura minore, con gli spunti derivati dal concetto della danza macabra medievale e, quasi sempre, la "Toccata e fuga in re minore BWV565" di Bach viene "sparata" di continuo: una bella frittura mista. Va aggiunto che in alcune pellicole il vampiro potrà essere allontanato suonando una musica di protezione. Il concetto della musica di protezione lo abbiamo già affrontato con il famoso "canone di Lucedio" parlando del tritono e della "musica del Diavolo".

Un organo fatto con ossa umane è presente anche nel film "I Goonies": dovrà essere suonato con molta attenzione. Gli accordi mal eseguiti provocheranno l'aprirsi di voragini pronte ad inghiottire i malcapitati.

Baldassarre Vitali, negromante ed assassino, è anche un organista ne "Il segno del comando", sceneggiato Rai del 1971. Il simbolo ed il potere magico ad esso associato potranno essere ritrovati tramite i segni e i simboli criptati nel "Salmo XVII o della Doppia Morte", scritto appunto dal maligno musicista; in sostenza un codice scritto in musica. In una puntata da brivido, la scena in cui un organo, rivelatosi poi muto da secoli, suona da solo davanti all'allibito o forse allucinato professor Foster, il protagonista.

La maledizione che colpisce il castello ed i suoi occupanti, trascina con sé anche il maestro Forte, il musicista di corte ne "La Bella e la Bestia”, cartone animato Disney. Il maestro, con suo compiacimento, viene trasformato in un gigantesco organo, suo strumento preferito. Farà di tutto per restare nel suo stato, cercando di impedire il dissolvimento della maledizione anche, se necessario, distruggendo Bella e Bestia tramite le sue canne capaci di agire come enormi arti o scatenanti tempeste. Sarà invece Bestia a distruggerlo, strappando via le tastiere dal contatto con la cassa, come privandolo del cuore. Il grande organo gotico crollerà al suolo in mille pezzi.

L'abominevole Dr. Phibes, interpretato da un grande Vincent Price nel film omonimo, organista pazzo di dolore per la morte della adorata moglie, decide di sterminare una intera equipe chirurgica responsabile, a suo giudizio, del terribile evento. Lo farà usando stratagemmi ispirati alle bibliche piaghe d'Egitto. Nella cripta di famiglia il suo strumento che suona a cercare ispirazione.

Nella Parigi di fine '800 un fantasma si aggira per i sotterranei del teatro dell'opera ed è responsabile di morti misteriose. "Il Fantasma dell'Opera" in realtà è Erik, un giovane e geniale musicista che all'organo, nei meandri della grande struttura, suona il suo amore disperato verso il soprano Christine. Una maschera bianca e un mantello ne celano il volto deturpato ed orribile, Anche in questo caso, tra musical e film, la "toccata e fuga" si spreca a tal punto che in molti la identificano univocamente con lo stesso film.

Un intero capitolo de "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi da Lampedusa è dedicato all'organista del paese ed alla sua abilità di accompagnare le funzioni sacre con brani tratti dalla "Aida". Retaggio della fase organistica italiana dell'organo orchestra: cioè della fase musicale in cui l'organo, "re degli strumenti", veniva concepito, su influsso della musica operistica e della lirica, come imitazione degli ensemble strumentali e dotato anche di piatti, tamburi, timpani, triangoli ecc.

Paradossalmente, se in Europa, anche nei nostri tempi, l'organo è associato spesso a personaggi negativi, ambientazioni gotiche e soprannaturali, in America era comparso per accompagnare il cinema muto e gli spettacoli teatrali. La Wurlitzer, che noi conosciamo per i juke-boxes, era leader nella costruzione di questi strumenti al punto che "organo Wurlitzer" divenne sinonimo di "organo da teatro". Ted Cassidy, che noi conosciamo per il personaggio di Learch da lui interpretato ne "La famiglia Addams", era un valente organista da teatro e ne possiamo vedere l'abilità mentre con i suoi 206 cm di altezza ed il volto impassibile suona il clavicembalo nella serie in bianco e nero.

Ma non finisce qui: nel film "Shrek", Ciuchino, in una scena finale, suona la sigla su uno strumento a due tastiere. Tom e Jerry per sfuggire alla polizia, giunti in un teatro, vengono aspirati nelle condotte e pompati nei complicati meccanismi, ovviamente fantasiosi ma utili alla sceneggiatura, di un organo che uno dei poliziotti suona mirabilmente interpretando... guarda un po': la "Toccata e fuga in re minore"! Brontolo, uno dei famosi sette nani, organista di casa in "Biancaneve", suona e sblocca bruscamente le canne del suo organo domestico, dotato anche di un cucù, azionando i mantici in modo poco ortodosso se non del tutto irriverente. Anche Bianca e Bernie sfuggono ai due coccodrilli Bruto e Nerone, finendo tra le canne di un organo che i due inseguitori suonano per stanarli. Martyn Mistère, ne "L'almanacco 1998", deve combattere dei mostri fuoriusciti dalle tastiere di un sinistro e a sua volta mostruoso organo. Ancora vediamo Susan Sarandon all'organo in "Prima pagina", film del 1974. Così anche Fernandel nel ciclo "Don Camillo".

Ne "L'uomo di S. Michel" un organista concertista, interpretato da Alain Delon, si fa sacerdote dopo la morte della moglie. Il ritorno della consorte che aveva finto la sua scomparsa lo scaraventa in una profonda crisi di coscienza. Spassosissima la scena in cui, durante un rovente assolo in organo pleno, arriva al punto di far esplodere una delle canne di facciata sotto lo sguardo impassibile del suo vescovo.

Potremmo andare avanti per pagine e pagine ma penso sia stata una proficua infarinatura. Pensandoci bene, in fondo, non posso dar torto allo spiritosone che voleva affiggere alla consolle di un organo su cui prestavo servizio il cartello recitante: "Si prega di non disturbare l'organista: è già disturbato di suo"...


A me mi piace vivere alla grande, eh già,

girare tra le favole in mutande ma...

[F. Fanigliulo, 1979]


Francesco Di Nardo

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