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La prima ferrovia a trazione elettrica in Molise


Ferrovia Agnone Pietrabbondante
L'officina termica sulla tratta Agnone-Pietrabbondante.

La linea ferroviaria Agnone-Pescolanciano era alimentata da un sistema di elettrificazione in c.c. a 1.200 V. Prese regolare servizio il 7 giugno 1915 ma fu inaugurata il 24 maggio dello stesso anno con un viaggio gratuito in occasione della partenza dei giovani militari agnonesi che si recavano in guerra!

In Agnone e Pescolanciano furono costruite le stazioni di testa costituite ognuna dal fabbricato viaggiatori, dal magazzino merci col relativo piano caricatore, dalla rimessa per le vetture, dalle relative officine di riparazione e dai dormitori del personale. La rimessa di Agnone era più grande rispetto a quella di Pescolanciano in quanto l'entità del servizio merci era maggiore e ogni sera dovevano essere rimesse tutte le vetture e i carri merce. Le principali fermate erano Capracotta, Pietrabbondante e Trivento e tutte costituite oltre che dal fabbricato viaggiatori anche dal magazzino merci coperto e dal relativo piano di carico. Fu adottato lo scartamento ridotto di 950 mm. La linea si estendeva per circa 37 km. con raggi minimi di curvatura pari a 30 m. e una pendenza massima (livellette) del 60-70‰ tra le più ripide d'Italia e forse d'Europa. L'armamento era costituito da rotaie Vignolle da 22 kg. per metro lineare per il tratto con sede propria, mentre per i circa 10 km. in cui il binario era parte integrata con la strada (negli abitati di Agnone e Pietrabbondante e sui ponti stradali), furono adottate rotaie tipo Phoenix a gola da 35 kg. per metro lineare.

La velocità massima consentita era di 25 km/h, il tempo di percorrenza dell'intera tratta Agnone-Pescolanciano era poco più di 2 ore alla velocità media di circa 10 km/h. La linea aerea era del tipo a "semplice filo di contatto" con sospensione longitudinale costituita da conduttori con sezione di 80 mm2, la corrente necessaria era fornita dalla centrale idroelettrica del Verrino, già attiva da tempo e tra le prime in funzione nell'Italia centro-meridionale, che aveva tre gruppi raddrizzatori da 75 kw di potenza oraria, il terzo fu aggiunto proprio per servire meglio la nuova linea ferroviaria.

Il materiale rotabile era composto da 2 locomotori elettrici da 110 kw (utilizzati per il servizio merci di cui, però, non si hanno riscontri fotografici o documenti di archivio), 3 elettromotrici da 110 kw, 3 carrozze passeggeri (rimorchiate) a due assi e 18 carri merci: 6 chiusi e 12 aperti. Aveva come sede di deposito Agnone, mentre Pescolanciano era la corrispondente stazione con scartamento ordinario di 1.435 mm.

Le vetture automotrici avevano una capienza di 20 posti a sedere e di 18 posti in piedi nelle piattaforme, mentre le rimorchiate avevano 30 posti a sedere e 12 nelle piattaforme. Le vetture motrici erano equipaggiate con due motori, ciascuno della potenza di 35 cavalli alla tensione di 1200 volts con controller. Ciascuna vettura fu equipaggiata con lampade a incandescenza per l'illuminazione interna.

A causa della forte pendenza tutte le automotrici erano dotate oltre che di un freno a mano anche di un freno elettromagnetico a chiusura idraulica, brevettato A.E.G. Thomson Houston che aveva vantaggi enormi rispetto agli ordinari freni continui a chiusura meccanica. In caso eccezionale, ovvero di pericolo, era possibile azionare il freno per corto circuito dei motori. Per il servizio merci furono adottati carri chiusi a due assi, distanti 1,80 metri, capaci di portare fino a sei tonnellate di peso utile. Anche questi carri avevano lo stesso sistema di frenatura delle altre vetture ed era comandabile dal macchinista direttamente dalla vettura motrice. Di solito i treni avevano una composizione mista, una vettura motrice e un carro merci ma nei periodi di grande affluenza venivano aggiunte una o più rimorchiate e carri merce. Tutte le opere in muratura furono costruite in pietrame calcareo che abbondava e abbonda tutt'ora nella zona. La denominazione esatta della ditta concessionaria e proprietaria era: SFAP (Soc. An. per azioni per la ferrovia Agnone Pescolanciano).

Il costo totale per la costruzione dell'intera linea fu di £ 3.400.000 e quindi con un costo chilometrico di circa £ 91.000. Per questa cifra fu chiesta e ottenuta la sovvenzione da parte del Governo del Re nel 1907.


Fabrizio Minichetti

 

Fonte: F. Minichetti, Una ferrovia di montagna. La Società ferroviaria Agnone-Pescolanciano 1909-1943, Iannone, Isernia 2010.

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