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Processo di Ugo D'Onofrio

Maschere... maschere siete!

Buttate i sinistri mantelli

e spogliatevi dei falsi lustrini,

di quel patto allo Stato

che crocifisse per sempre,

alla croce di un carcere,

la mano d'un uomo affamato

e quella che, non per sua colpa,

s'armò di frustrata violenza.

Gettate cordoni d'oro e d'argento

penzolanti dal braccio

diseguale della legge,

sedete (nudi sulla panca)

dietro fredde sbarre innalzate

da un popolo di braccia

imploranti Giustizia.

Ecco...

goffi pinguini,

disadorni dalla tracotanza del potere,

impauriti e starnazzanti

in cerca di pietà.

Ecco...

un putrido pasto

già marcio per famelici jene.

Dov'eravate, voi, col vostro giuramento

allorché, prima, il ladro

reclamava la sua giusta mercede?

Dov'eravate, voi, col vostro giuramento,

quando la mano

non ancora folle di vendetta,

fermata da un'ultima speranza,

picchiò alle vostre menti

e ai vostri cuori?

Essi vi chiamarono,

noi tutti vi chiamano e

rammentammo il vostro giuramento

ma voi... voi non c'eravate!


Ugo D'Onofrio

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