Medico insigne, docente universitario, deputato e infine senatore del Regno d'Italia, Antonio Cardarelli era superstite da quattro giorni di visite ufficiali e di saluti istituzionali nella cittadina di Agnone quando, domenica 25 ottobre 1885, arrivò finalmente a Capracotta, il paese del marito di sua nipote.
Le cerimonie d'accoglienza fatte al deputato prof. Cardarelli «ebbero un aspetto imponente e superiore a ogni credere». Egli fu avvistato infatti alle 13 all'altezza della Madonnina e subito gli furono incontro la Società dei Vetturali a cavallo, la Società Operaia e la Società dei Pastori, i cui soci, preceduti dalla musica, portavano ognuno una bandiera. All'ingresso del paese Cardarelli fu ricevuto dalle solite autorità «e da molti gentiluomini», tutti pronti, ieri come oggi, a presenziare ad ogni occasione che desse loro un briciolo di visibilità. Sull'onda dell'entusiasmo, l'esimio medico molisano venne accompagnato a Palazzo Campanelli, ove si trovava sua moglie Nunziatina, che giorni prima era venuta a far visita alla nipote Adelina, moglie del nostro illustre Luigi Campanelli (1854-1937).
Verso le 14, accompagnato dal sindaco Cesare Conti, Antonio Cardarelli visitò il nostro bellissimo municipio, ex palazzo ducale, all'interno del quale appose la propria firma e, sul libro degli ospiti, scrisse: «Vorrei poter trasmettere, scrivendo in questo libro, la gratissima e commovente impressione provata dall'animo mio per le accoglienze sorprendentemente nobili e cordiali avute in questo paese. Pur venendo da un viaggio in parti civilissime d'Europa, ho provata la più bella impressione, che non è stata inferiore a quella avuta in città civili e dacantate per il loro splendore». Entrò poi nei locali delle tre società di mutuo soccorso ed ebbe per queste parole d'incoraggiamento al lavoro, «che viene sempre protetto dal Governo che ha a capo un Re di Casa Savoia». Visitò infine la Chiesa Madre e l'asilo infantile.
Il deputato Cardarelli si sedette a tavola verso le 16 in casa Campanelli, pranzo durante il quale vi furono parecchi brindisi: il primo a prendere la parola fu proprio il medico, salutando una volta ancora la cittadinanza di Capracotta che lo aveva accolto con tanto affetto. I brindisi più emozionanti, a quanto riferiscono i cronisti dell'epoca, furono quelli di Ottaviano Conti, presidente della Società Operaia, e del sindaco, il quale inventò per l'occasione una fascinosa allusione: «La stella che irradia i passi dell'Illustre viandante – disse Cesare Conti – pel campo della scienza è Nunzia per le nostre contrade di un più lieto e prospero avvenire».
Il pranzo finì tra gli applausi e gli evviva al re. Verso le 9 del mattino seguente, i coniugi Cardarelli, dopo aver fatto nuovamente visita al sindaco di Capracotta, ripartirono per il paese natio, Civitanova del Sannio. Sulla via del ritorno essi si fermarono un istante a Vastogirardi, presso Domenicantonio Marracino, e a Carovilli. Verso le 18 giunsero a casa, da dove avvisarono telegraficamente Capracotta del felice arrivo.
Aver avuto il "mito Cardarelli" a Capracotta in quell'umbratile domenica ottobrina di 133 anni fa è ancor oggi motivo di orgoglio per tutti noi.
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
A. Cardarelli, Regolamento pel governo interno dell'ospedale provinciale in Campobasso, Nuzzi, Campobasso 1845;
Italo, Corrispondenze della Provincia, in «Aquilonia», II:21, Agnone, 5 novembre 1885;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. II, Youcanprint, Tricase 2017;
N. Mosca, Libro delle memorie, o dei ricordi, Capracotta 1742-1947;
M. Serao, Il paese di Cuccagna, Treves, Milano 1891;
M. Tuono, Il "taumaturgo di Civitanova": la vera storia di Antonio Cardarelli politico, in «Risorgimento e Mezzogiorno», I:1, Ist. per la Storia del Risorgimento, Bari, gennaio 1990.