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Pulcheria


Pulcheria Venditti
Pulcheria Venditti (1893-1987)

Pulcheria era nubile, curata nell'aspetto e dai modi aggraziati, come il nome prometteva; amica della nonna, quando andava a comprare il latte dal vicinato si tratteneva a parlare dei fatti del paese, dei pellegrinaggi dai quali portava in ricordo delle medagliette.

Il suo sguardo era vago per via di una malattia agli occhi e questo le conferiva un atteggiamento dolce quando raccontava delle storie che sapeva esporre con dovizia.

Abitava vicino alla Chiesa di S. Giovanni, dal lato della strada che affaccia sul precipizio, in una casa piccola ma confortevole, che divideva con la sorella Concetta anche lei non sposata.

Dal portone si saliva per una piccola scala di legno fino ad una cucina dal pavimento di tavole che scricchiolava ad ogni passo, dove entrava il sole obliquo attraverso la finestra ornata da un vaso di fiori; qui le due donne si dedicavano al cucito e trascorrevano la loro vita semplice e dignitosa.

Sempre ricordavano a tutti come la quiete di quel nido tempo addietro fosse stata turbata da un evento straordinario: durante la seconda guerra un ordigno era precipitato a fare danno e minacciare l'equilibrio delle pie sorelle, infatti dicevano che il conflitto tanto mondiale aveva scelto un modesto pertugio di camino per fare altro fracasso e proprio il loro.


Flora Di Rienzo

 

Fonte: F. Di Rienzo, Piccolo florilegio, Capracotta 2011.

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