Non è una provocazione né un provincialismo di segno opposto a quello al quale abbiamo assistito in questi anni.
Ma ora che inizia la giostra delle feste di piazza e ogni paese ne avrà una se non di più, invece di portare le polente musicali riscaldate che vengono da fuori e che ogni anno ci rifilano a suon di soldoni. Scegliamo i nostri musicisti, facciamolo secondo i nostri gusti, prendiamoli tra i tanti bravi solisti o gruppi che popolano il panorama musicale calabrese. Ne guadagneremo di tasca e d'orecchio.
Per anni abbiamo portato sui nostri palchi gente che fuori dalla Calabria sarebbe potuta andare solo alla sagra del caciocavallo di Capracotta, li abbiamo pagati decine di milioni di lire prima e decine di migliaia di euro dopo.
Cantanti che avevano fatto qualche passaggio a Sanremo o qualche comparsata in televisione e ci venivano presentati come virtuosi della musica.
Ovvio che se portate musicisti di qualità e a prezzo contenuto, anche se vengono da fuori tutti saremo contenti. Ma basta con dinosauri che altrove riescono a fare venti spettatori paganti e da noi si riempiono le tasche, loro e dei loro agenti.
Di artisti calabresi veramente bravi ce ne sono tanti, noi non vi faremo dei nomi perché dimenticheremmo qualcuno facendogli un torto.
Ce ne stanno tanti, a prezzi abbordabili, che le piazze le riempiono e suonano strumenti e anime.
Tanti musicisti di valore, e di cuore che non si tirano mai indietro e sono sempre pronti ad affiancare gratuitamente iniziative meritevoli.
Per quest'anno scegliete i calabresi, non perché sono i migliori in assoluto ma perché non sono inferiori agli altri e a quelli che ci portano di solito li fregherebbero anche suonando il coperchio di una pentola. Si facciamocelo un regalo, questa estate in piazza solo calabrian sound.
Pascal Charmot
Fonte: P. Charmot, Quest'anno in piazza portateci i nostri artisti, in «La Riviera», XIV:27, Siderno, 1 luglio 2012.