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In ricordo di Antonio


Antonio Pasquale Potena
Il cardiologo Antonio Potena (1938-2017).

Narra Plutarco che Alessandro Magno, caduto malato, convocasse presso di sé il medico Filippo perché lo guarisse. In una lettera recapitata il giorno prima, uno dei suoi generali, Parmenione, lo metteva in guardia da Filippo, accusandolo di essersi venduto al re Dario di Persia in cambio di ricchezze e di un matrimonio vantaggioso.

Nonostante l'avvertimento, guardato in viso Filippo, Alessandro bevve la pozione che il medico gli aveva prescritto, e in pochi giorni guarì dal male. La fiducia riposta in Filippo era stata più forte del veleno delle accuse di Parmenione.

Questo aneddoto è emblematico del rapporto che dovrebbe instaurarsi tra medico e paziente; un patto che sfida i timori e le incertezze della malattia e che consiste nell'affidarsi totalmente alle competenze e all'umanità del medico. Specialmente il rapporto perdurato col medico di famiglia costituisce la massima espressione di questa fides: tramite la frequentazione assidua negli anni, il medico entra a far parte della vita familiare, diventandone una sorta di membro aggiunto. La conoscenza reciproca tra "chi cura" e "chi viene curato" dà origine ad un percorso denso di ricordi e rimandi significativi: la biografia di una persona è ricca di ricordi riguardanti l'intervento del medico di fiducia nelle situazioni più disparate, dal mal di denti del lattante alla sciatalgia dell'anziano. Medico e paziente diventano, così, i protagonisti di un dialogo autentico, che inaugura nuove prospettive clinico-assistenziali, dal momento che il patto non è mai unilaterale, ma gestito da entrambi, tramite la condivisione di un processo di cura basato sulla conoscenza e la narrazione reciproche:

Il medico libero [...] dialogando con il malato e i suoi cari, impara qualcosa egli stesso dai malati e nel contempo impartisce nozioni all'infermo per quanto gli è possibile e non dà alcuna prescrizione prima di averlo convinto: solo allora, rassicurando il malato tramite la persuasione e un'assidua preparazione, cerca di restituirlo alla perfetta salute.

È questo un quadro in cui la scienza si mescola concretamente alla vita, e la competenza professionale assume l'aspetto di un "prendersi cura" dalle implicazioni quasi filosofiche. La medicina sfugge così alla rigidità delle scienze dure, come la chimica, la fisica, la biologia e diventa arte, esplorazione, avventura.

In memoria del dottor Antonio Pasquale Potena, collaboratore di "Cuore e Salute", medico di alta professionalità, umano e poliedrico, padre amorevole.


Anna ed Egle Potena

 

Fonte: A. Potena e E. Potena, In ricordo di Antonio, in «Cuore e Salute», XXXV:10-11-12, Roma, ottobre-novembre-dicembre 2017.

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