Il 28 settembre scorso, prima che uscisse il nuovo romanzo di Susanna Tamaro, avevo già scoperto che questo conteneva delle citazioni su Capracotta e che vi era addirittura un personaggio capracottese. La Tamaro aveva commentato allora il mio articolo con un telegrafico «Grazie per l'omaggio. Viva Capracotta!».
In tanti abbiamo acquistato "Il vento soffia dove vuole" e le recensioni, fin qui, sono state tutte positive: c'era da aspettarselo. Il personaggio capracottese del romanzo, infatti, che è il marito della protagonista, si chiama Davide Mastronardi, il cui cognome rimanda alla limitrofa cittadina di Agnone, il che ha rafforzato in me l'idea che la Tamaro avesse avuto contatti con Capracotta e l'Alto Molise. Vi erano poi altri elementi a riguardo.
Innanzitutto la descrizione caratteriale dell'uomo, un tipico montanaro delle nostre zone, e poi il racconto dell'organizzazione del matrimonio, od ancora «il medico condotto di Capracotta che era in grado di affrontare la nevicata più terribile per andare in soccorso dei suoi pazienti». Queste parole mi hanno fatto pensare ai racconti sulle gesta di Durante Antonarelli ed Antonio Di Nardo, come pure di Michele Notario.
Dopo aver letto e gustato il libro, venerdì 26 gennaio ho deciso di scrivere a Susanna Tamaro per saperne di più. Volevo insomma sapere dove e come era nata l'idea di inserire nel libro un personaggio capracottese e se quest'idea era frutto di una qualche conoscenza materiale - sua o per interposta persona - del nostro territorio. Le ho menzionato proprio il dott. Notario perché, per primo, mi aveva pregato di approfondire questo "mistero" letterario. Al termine del mio messaggio ho ringraziato la Tamaro a nome dell'intera comunità capracottese per averci onorato di un'altissima menzione letteraria.
Quattro giorni dopo la grande scrittrice triestina mi ha risposto:
Caro Francesco, grazie del messaggio. Amo molto il Molise e nel 2017 ho fatto un bel viaggio che mi è rimasto nel cuore. Sono una grande appassionata di sci di fondo e mi ha sempre colpito che ci fosse una pista a Capracotta: l'ho visitata purtroppo in autunno. E ho voluto rendere omaggio a posti così belli. Purtroppo non conosco bene il posto ma non è detto che un giorno venga a fare una bella sciata e a salutarvi. Un saluto a tutti i capracottesi, dottor Notario in primis che spero di conoscere.
La Tamaro, insomma, confessa di essere un'appassionata di sci nordico, tanto che è stato proprio questo sport ad averla avvicinata a Capracotta, poiché non immaginava che il nostro paese ospitasse una delle migliori piste italiane omologate dalla F.I.S.I., sede di competizioni nazionali ed europee. Ha poi affermato di avere visitato Capracotta nell'autunno 2017, lasciandoci con la speranza di tornare in inverno per sciare e stare un po' con noi.
Cara Susanna, ti aspettiamo a braccia aperte!
Francesco Mendozzi