Una delle esclamazioni più ricorrenti che ascoltavo da bambino quando venivo a Capracotta, detta con malcelata gioia soprattutto in caso di una sorpresa o in presenza di una situazione difficile da risolvere, era: «Oh pe Sànde Niénde!».
Questa espressione faceva sì che si cambiasse atteggiamento di fronte alla novità che si presentava inaspettatamente, oltre allo stupore di trovarsi a tu per tu quasi con una prova del destino. Mi colpivano sia l'esclamazione sia la persona che la declamava quasi sempre solo con spirito bonario, benevolo, positivo. Da questi ricordi e riflessioni mi è venuta questa preghiera a Sànde Niénde.
Preghiera a Sànde Niénde
Grazie Sànde Niénde
sia che tu esista
sia che tu non esista.
In ogni caso
sappiamo che non puoi aiutarci
e che quindi,
invocandoti, in realtà
ci esortiamo a far conto
sulle nostre forze,
a tirar fuori
il meglio di noi,
ad attivare la gnìgnera,
cioè l'intelligenza pratica-sapienziale-intuitiva,
e ad agire con calma
e in caso saper aspettare il corso degli eventi,
a non disperare,
a saper collaborare
o chiedere aiuto al vicinato,
a non scoraggiarsi mai
neanche nelle situazioni più drammatiche.
E grazie ancora perché è un invito a non bussare più,
né a chiedere sempre
né a elemosinare
ma a cercare dentro di noi le soluzioni ai nostri problemi e temi
piccoli o grandi che siano.
Mi aiuti a gestire le paure.
Grazie Sànde Niénde.
Ti amo, anzi, ti adoro.
Antonio D'Andrea