Storia
L'attuale Santuario di S. Maria di Loreto abbraccia due tempi per quanto riguarda la sua edificazione: l'uno (entro il periodo 1550-1600) che si riferisce ad una chiesetta primitiva detta "venerabile cappella", progettata e realizzata dai pastori del luogo; l'altro riguardante il suo ampliamento definitivo e la sua "consacrazione". Risparmiato dai Tedeschi - insieme alle altre chiese nel corso del secondo conflitto mondiale che fece del paese terra bruciata - la Chiesa di S. Maria di Loreto, invecchiata dal tempo e pericolante, fu oggetto di accurate opere di consolidamento e restauro. Il 30 agosto 1978 il vescovo di Trivento, mons. Antonio Valentini, con suo decreto, elevava la chiesa a Santuario Diocesano.
Architettura
La pianta è a croce latina con abside dietro l'altare a semicerchio. Dotata di una sola navata senza altari o nicchie laterali, la sua struttura ricorda quelle del Romanico stile ultimo, con variazioni suggerite dall'architetto del tempo. La facciata, con portone d'ingresso centrale e sovrastante rosone, ripropone alcuni richiami di stili dal romanico misti a caratteristiche locali. L'interno, a croce latina, s'impone per la singolare soluzione centralizzata nell'unico altare sulla cui struttura si eleva la nicchia che accoglie la statua della Madonna di Loreto. Il pregio dell'altare, in marmo, è nel paliotto settecentesco sottostante l'altare stesso, con dimensioni molto grandi e di fine fattura, come la scelta dei vari marmi, in colori bianco, giallo, verde. La statua della Madonna è derivata originariamente da un tronco ligneo solido che mostra l'immagine seduta, con il capo delicatamente segnato da corona regale e, prima del furto del 1981, col Bambino che faceva un tuttuno con il tronco. Per dotare la Vergine di un manto stellato fu resecato il Bambino, dotando l'immagine, a sinistra di un braccio fittizio per sostenere il Bambino e a destra di un altro braccio in armonia con l'altro. Dopo il furto del 1981 l'attuale Bambino, bellissimo, era conservato nella Chiesa Madre e faceva parte del gruppo della Madonna del Rosario del 1800.
Religiosità e folklore
Il popolo nutre una profonda e tradizionale devozione verso la Madonna di Loreto che usa chiamare "Madonnina" e nutre verso di Lei una religiosità singolare che non ammette sospensioni di sorta. Sempre venerata, la Vergine viene celebrata ogni tre anni nei giorni 7, 8 e 9 settembre, preceduti nel santuario da una novena di preghiere e canti, che sono l'anima credente di un popolo geloso delle sue tradizioni, seguita dal «folklore di una festa unica che non cessa di essere una storia nuova».
Inno alla Madonna
Dolce e cara Madre nostra,
del cor balsamo e fragranza,
di dolcezza e di speranza
viva fonte ci sei Tu.
Rit.: O Madonna di Loreto, per noi prega...
Pellegrini al Tuo Santuario
noi veniamo a rinnovare
delle genti il secolare
inno sacro dell'amor.
Madre santa, Madre buona,
salve a Te! Ti grida il core;
nella gioia, nel dolore
noi Ti ameremo ognor.
Quel Bambino che ci mostri
sorridente, o Madre pia,
è del mondo Luce e Via,
è l'eterna Verità.
Sulle strade della vita
ci accompagna la Tua mano
e a Te corre da lontano
il nostalgico pensier.
La corona che Ti cinge
quella fronte di Regina,
ogni cuor di figlio inchina
al potere del Tuo amor.
Madre, Tu che sei pietosa,
Capracotta ognor proteggi;
fa che sepre a Te s'inneggi,
dai Tuoi figli in terra e in ciel.
Virgilio Felice Di Virgilio
Fonte: V. F. Di Virgilio, Santuari d'Abruzzo e Molise, Squilla, Tocco da Casauria 2002.