Approfittando della ricorrenza triennale della festa della Madonna di Loreto dedichiamo alcuni minuti del nostro tempo per esaminare insieme qualche dettaglio che ci possa far rileggere la storia della costruzione della chiesetta a Lei dedicata.
L'attuale costruzione risalente circa all'inizio del 1700, periodo del barocco italiano, è stata sicuramente costruita in sostituzione di una precedente chiesetta dall'aspetto e dalle dimensioni più modeste dell'attuale, ma sicuramente con lo stesso valore intrinseco.
Ubicata su una delle principali strade di accesso e di uscita dal paese, la chiesa ha sempre rappresentato il riferimento spirituale dei contadini che porgevano, passando, un saluto alla Madonnina prima di andare a lavorare i campi, nonché un ringraziamento al ritorno quando rientravano a casa.
Stesso significato ha sempre avuto anche per noi cittadini di Capracotta che, lavorando altrove, con un segno di croce salutiamo la Madonna allontanandoci e con un altro segno di croce la ringraziamo quando torniamo al nostro amato paesello.
Passiamo ora a brevi considerazioni sulla struttura architettonica della chiesa precedente a quella esistente.
Qualche anno fa io e l'amico Ermanno D'Andrea decidemmo di analizzare qualche "segno" esistente, che ci potesse più o meno dare qualche indicazione circa la dimensione e l'ubicazione della chiesetta preesistente all'attuale.
Questa indagine fu stimolata dalla insolita posizione del campanile ancora oggi visibile e posto dietro l'abside della nuova costruzione verso il lato opposto al paese e con una intersezione con l'abside stessa del tutto inusuale per l'architettura del '700.
Questo segnale ci ha fatto supporre che la costruzione precedente fosse orientata ad ovest di questo campanile che per logica era generalmente rivolto verso il paese, e quindi corrispondente con l'attuale casa del custode.
Proseguendo quindi nell'indagine della suddetta casa abbiamo potuto rilevare la presenza di imposte di archi che definivano la parte finale della chiesetta, e dove sicuramente era posizionato un modesto altare di cui esiste ancora una parte della pietra di appoggio del piano di celebrazione.
Inoltre tracce ancora presenti sono quelle di un pavimento utilizzato nella cantina del custode realizzato con vecchie chiànghe e posizionato alla stessa quota del pavimento della chiesa attuale, il che lascia presupporre che per l'accesso alla chiesetta precedente si dovessero superare almeno tre o quattro gradini.
Il sapore di tutto ciò che ancora rimane visibile, e la presenza di una pietra ritrovata sul muro dell'attuale cucina del custode con l'incisione 1622 ci fa sicuramente pensare ad una data di costruzione dell'edificio sacro che possa aggirarsi tra la fine del '400 ed i primi del '500, poiché esiste un documento datato 1602 che stabilisce la ristrutturazione della chiesetta a spese di una Congregazione all'epoca in vita a Capracotta.
Determinata quindi una data approssimativa della prima costruzione siamo passati a disegnarne la probabile piantina sovrapponendo quella della chiesa attuale dopo averne rilevate le dimensioni.
Tutto ciò è stato possibile grazie all'aiuto e alla piena disponibilità dell'attuale custode che ci ha consentito di approfondire questa piccola indagine.
Salvatore Santilli
Fonte: S. Santilli, Il Santuario... ieri ed oggi, in «Voria», II:4, Capracotta, settembre 2008.