Presso l'Eremo di S. Onofrio al Morrone, scelto dal futuro papa Celestino V, alle pendici del Monte Morrone, nei pressi di Sulmona, vi è una foto e un'iscrizione che ricordano l'alpinista Paolo Mosca, figlio del capracottese Gabriele, morto per la caduta di alcuni massi mentre stava facendo ciò che più amava: scalare le montagne. Le parole, scritte dallo stesso Paolo, sono state scelte dal C.A.I. come epitaffio per ricordarlo.
Scala le montagne,
e la pace della natura scenderà su di te,
come i raggi del sole
scendono sul bosco,
e tutte le tue preoccupazioni cadranno
come le foglie d'autunno.
Paolo Mosca