Per una volta, una soltanto, parlerò di attualità, ovvero di alcune proposte d'intitolazione di luoghi pubblici nella nostra Capracotta. Avevamo un circolo per gentiluomini intitolato a Calzella Carfagna, capitano generale delle artiglierie di Carlo V, un teatro scolastico dedicato a Carlo Goldoni e un'associazione reduci che portava il nome di Cesare Battisti. Abbiamo tuttora una scuola intitolata al deputato Tommaso Mosca, una pista per lo sci di fondo dedicata a Mario Di Nucci, un campo di calcio intitolato al bomber Erasmo Iacovone, un'associazione medica in omaggio ad Antonio Conti e una sala dello Sci Club al pioniere Giovanni Paglione.
Le mie attuali proposte d'intitolazione sono invece le seguenti:
Belvedere "William G. Congdon", al celebre pittore americano che militò nel '43 a Capracotta come ambulanziere (qui) e che nel '46 tornò in paese per aiutarci a ricostruirlo;
Biblioteca comunale "Elvira Santilli", alla più grande scrittrice capracottese, seconda soltanto, a livello regionale, a Lina Pietravalle (qui);
Giardino della Flora appenninica "Valerio Giacomini", all'ecologo che ideò il nostro apprezzatissimo orto botanico naturale d'alta quota;
Pro Loco "Oreste Conti", al folclorista autore dei più validi studi sugli usi, costumi e tradizioni orali di Capracotta (qui);
Stazione dei Carabinieri "Osman Carugno", all'eroico maresciallo che salvò decine di persone dalle persecuzioni naziste e per cui fu eletto, dal popolo ebraico, Giusto tra le Nazioni;
Villa comunale "Amelia Rosselli", alla più grande poetessa del Novecento italiano che a Capracotta, nel 1965, scrisse 22 poesie pubblicate nella sua "Serie ospedaliera" (qui).
Ci tengo infine a ricordare che la popolazione capracottese, nel gennaio del 1950, promise agli americani di intitolare una strada a John Vincent Kenny, allora sindaco di Jersey City, per ringraziarlo del Clipper, il prezioso spazzaneve che la comunità italo-americana aveva appena inviato al Comune di Capracotta. Quella promessa non fu mantenuta per cui oggi, seppur in colpevole ritardo e nonostante Kenny sia stato condannato per estorsione, bisognerebbe tenere fede alla parola data settant'anni fa.
Perché, a mio avviso, le promesse vanno sempre mantenute.
Francesco Mendozzi