Ci giunge graditissima la notizia della nomina a Senatore del Regno del comm. Nicola Falconi.
Non dobbiamo noi dire ai Molisani chi sia l'egregio Uomo che S. M. il Re à chiamato a far parte dell'alta Camera Vitalizia.
Deputato per ben trentadue anni, consigliere e presidente del maggior Consesso della Provincia, magistrato che per la sua integrità e per la sua dottrina congiunta ad una grande esemplare modestia ha saputo pervenire ai più alti gradi dell'ordine giudiziario, tutti conoscono i pregi ond'è adorno questo vero tipo sannita: galantuomo cioè sempre, con tutti, generoso cogli avversarii, che il bene ha saputo e voluto fare alla sua provincia, senza ostentazioni, senza posa, senza che nubi d'incenso lo avvolgessero mai.
Ora che la voce dei tempi nuovi è data dalla schiera dei così detti radicali, i quali, come le selve degli eucaliptus dovrebbero purificare l'aria, e, per ripetere la loro frase stantia, rigenerare il Molise, noi saremmo ben lieti che gli uomini nuovi sapessero far tanto bene quanto al Molise ha fatto il neo Senatore Falconi e soprattutto riuscissero a imitare la grande bontà e la grande modestia di chi onora veramente la nostra regione.
È questo l'augurio che c'inspira la meritata nomina di questo illustre figlio della nostra terra, innalzato agli onori del laticlavio, né aggiungiamo altro per non offendere la natural modestia di lui.
La lettera di ringraziamento e di congedo da lui indirizzata agli elettori del suo fido collegio di Agnone è documento della sincerità e della bontà del suo animo nobilissimo. Egli sente vivo il bisogno del cuore d'essere considerato sempre il rappresentante di questa regione, pronto sempre a spendere l'efficace opera sua a vantaggio di essa. Nessuno perciò dubiterà che con l'autorità che gli viene dalla nuova nomina egli anche negli anni della sua verde vecchiezza, saprà difendere e tutelare i nostri bisogni.
A lui l'omaggio reverente del Molise.
Orazio Vietri
Fonte: O. Vietri, Il Senatore Falconi, in «La Provincia di Campobasso», XIII:6, Campobasso, 7 aprile 1909.