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Sernia, anima sannita


La città d'Isernia.

Su di un vasto crinale molisano collinare

che separa i fiumi Sordo e Carpino,

vi racconto della landa di papa Celestino

che per responsabilità decise di rinunciare


alla carica papale, figlio di terra di calcare

e arenarie, sotto il centro v'è il travertino

sostien l'insediamento paleolitico e latino

municipium e Lega Italica di chi sa lottare


da sannita, borbona o nel Cinquantasette

da smuovere rivolte che si placano serene

di fronte alla calma Fontana e la Pineta


o all'ombra della Cattedrale di S. Pietro quieta

che ospita le comunità che preparan cene

di turcinelli, d'abbotta pezziente, le ricette


dei cavatelli, atavici come il tratturo

della transumanza lungo Venafro

con le sue zampogne, oli e mozzarelle;


Frosolone e i suoi coltelli, fin alle cime di Capracotta:

suonan di giubilo le campane d'Agnone

che riecheggian fiere in ogni fortificazione.


Matteo Morotti

 

Fonte: https://www.facebook.com/, 26 aprile 2020.

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