Tra vallate e montagne,
tra mari e terre,
tra cirri e cumuli,
tra tuoni e saette;
il giorno e la notte,
la luna ed il sole;
fra stelle e stelle
in vuoto assoluto
m'adagio su galassia
e lungi ghermisco
l'ultima scoperta della scienza;
la fermo sul palmo della mano:
piccola formica che cerca il suo rifugio
e per questo l'accontento.
Immerso nel silenzio ancestrale,
non distratto da buco nero
che tutto s'ingoia d'intorno,
osservo l'universo
al di sotto del
mio piatto giaciglio,
conferma assoluta
del pensiero di Aristotele.
Al di sopra, l'eterno:
Signor dell'Infinito!
Ugo D'Onofrio