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Sorprendente Alto Molise


Natura capracottese (foto: A. Mendozzi).

Il viaggio nella destinazione che abbiamo scelto per il ponte lungo del 1° maggio è stato di grande soddisfazione perché l'Alto Molise ci ha sorpreso per diversi motivi: bellezza dell'ambiente prevalentemente montuoso e collinare, varietà della flora, presenza di tante opere d’arte e gentilezza dei molisani. Per preparare un itinerario così articolato in un territorio che non è proprio facile abbiamo avuto il contributo di idee e consigli dell'Isernia Camper Club (cui abbiamo in comune l'appartenenza all'Unione Club Amici), che ringraziamo vivamente.

Pescopennataro è il paese della pietra perché ha dato i natali a numerosi maestri scalpellini. Per scoprire il paese giriamo tra i roccioni appuntiti e frastagliati (peschi), con le case aggrappate alla base di essi. Facciamo spesa di prodotti locali (pecorino, pasta di marchi molisani, sughi, noci...) e sostiamo al bar, dove il simpatico barista ci racconta l'abbondanza di neve ed il freddo rigido dei loro inverni. Una strada in salita, stretta e tortuosa, ci porta all'eremo di San luca (m. 1.550) di cui vediamo la grotta, la piccola chiesa e un paesaggio incantevole perché davanti a noi, oltre la distesa silente del bosco, c'è la vallata del Sangro. In questo ambiente gli abeti bianchi sono talmente maestosi che vengono detti "Abeti soprani".

Capracotta: facciamo un giro per il paese e una visita al caseificio, poi allestiamo una bella tavolata nell'area di sosta camper e pranziamo tutti assieme en plein air, con un mix di gastronomia romagnola e molisana (pampanella, focacce, olive e formaggi). A Rocchetta al Volturno visitiamo un luogo della memoria, il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali, ben illustrato da uno dei suoi curatori che ci dà la sensazione di percorrere i sentieri della storia, rivivendo non solo i momenti cruenti ma anche la normale vita da campo degli eserciti. Trascorriamo la notte in un'area verde, adiacente alle sorgenti del fiume Volturno.

La visita di Castel San Vincenzo rivela che con scavi recenti è stato portato alla luce un monastero benedettino che risale all'VIII sec.; fu importante perché avamposto tra i territori longobardi e quelli conquistati dai Franchi. L'ambiente più prezioso è la cripta di Epifanio, tenuta sotto chiave; ci viene aperta dal custode che ci fornisce una spiegazione accurata degli antichi affreschi che la decorano. In pochi km. andiamo sulle sponde del lago di San vincenzo che non è molto grande ma ha le acque di un incredibile color verde.

Isernia è stata interessata dalle distruzioni belliche: percorriamo i vicoli lastricati del centro storico, la centrale via Marcelli, poi vediamo il Duomo, la particolare Fontana Fraterna ed il museo del merletto; in serata una forte pioggia non ostacola la volontà di andare in pizzeria!

Sulla sommità del paese di Pescolanciano c'è il castello D'Alessandro; il cancello è chiuso, ma ci presentiamo ugualmente all'ingresso per un'occhiata al cortile; ci accoglie una signora che, con grande cordialità ci fa entrare e si offre di mostrarci gli ambienti di cui ha le chiavi.

Scopriremo poi che è Anna D'Alessandro, ultima erede della famiglia ducale del castello e così intavoliamo una conversazione su cose araldiche e tecniche di restauro, poi ci mostra castello e giardino ed infine ci indica il tracciato del tratturo Castel di Sangro-Lucera che è molto largo, una vera "autostrada della transumanza".

Decidiamo una variante all'itinerario programmato e raggiungiamo Bagnoli del Trigno. Ottima scelta, perché presenta un aspetto suggestivo e caratteristico, tale da meritarsi l'appellativo di "perla del Molise". Lorenzo, un diciassettenne che fa parte di un'associazione di volontari, ci guida in tutta Bagnoli, nelle sue due zone distinte: "Terra di sotto" e "Terra di sopra".

Quello che rende famoso Pietrabbondante oltre i confini molisani è il teatro sannitico, con annesso tempio: il complesso è immerso in un paesaggio stupendo; i resti archeologici sono in buono stato di conservazione e consentono una chiara lettura di come poteva essere il sito. Agnone è la cittadina più grande dell'Alto Molise, ma lo spopolamento e l'emigrazione hanno ridotto fortemente i suoi abitanti, così come è avvenuto negli altri paesi. Un giro per la città ne rivela il suo aspetto nobile e austero, poi andiamo alla fonderia Marinelli, famosa nel mondo per la produzione di campane, dove assistiamo all'illustrazione dell'impegnativo ciclo di produzione che si conclude con un concerto di campane. Con Agnone termina il nostro viaggio nell'Alto Molise, fatto avendo sempre in vista le catene montuose delle Mainarde o del Matese con le cime coperte di neve.


Rosanna Gardella

 

Fonte: R. Gardella, Dove siamo stati, in «Il Sentiero», XXIX:2, luglio-ottobre 2018.

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