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Storia del ciclismo agnonese


Ciclisti presso l'Arco S. Nicola in Agnone.

Quando si correvano gare ciclistiche con passione e con il tubolare di scorta portato sulle spalle, ad Agnone si organizzavano gare dilettantistiche con partecipazione di gruppi sportivi e con gare interregionali.

Le prime notizie sul ciclismo di Agnone risalgono al maggio del 1905 con la partecipazione ad un convegno ciclistico dello Sporting Club, composto d Giuseppe Leonelli, Giovanni Sammartino, Achille Manoppella, Filippo Di Lollo, Giulio Sammartino e Felice Di Ciero. Questi ciclisti percorsero in bici l'itinerario con andata Agnone-Carovilli-Roccaraso-Sulmona-Popoli-Chieti e ritorno Chieti-Pescara-Ortona-Vasto-Agnone.

Successivamente, nel luglio 1912, si trova una gara Carovilli-Agnone.

Una gara ciclistica si svolse nel mese di luglio del 1914. La tappa fu Agnone-Caccavone-Agnone. Vi parteciparono 8 ragazzi e l'ordine di arrivo fu:

  1. Biagio Cerimele;

  2. Ciro Amicone;

  3. Vincenzo Marcovecchio.

Successivamente, nel settembre 1924, ci fu una gara Agnone-Vasto-Agnone di 166 km. con la partecipazione dell'agnonese Luca Marinelli che giunse settimo con un ritardo di 40 minuti.

Nell'agosto 1926 due baldi giovani agnonesi, Enrico Zarlenga e Ciro Amicone, decisero di fondare un gruppo ciclistico dandogli il nome "Cicli Atene", in onore di Agnone, da molti definita «l'Atene del Sannio».

In quella occasione fu organizzata una gara il 5 agosto 1926. Il percorso fu Agnone-Carovilli-Agnone, per un totale di 52 km. con di arrivo:

  1. Giuseppe Pannunzio (Cicli Atene);

  2. Luca Marinelli (autonomo);

  3. Giovanni De Ciocchis (Atala);

  4. Mario Di Lollo (Cicli Atene);

  5. Tito De Simone (Peugeot).

Nel settembre 1930 una nuova corsa Agnone-Isernia-Agnone di 120 km. fu vinta dall'agnonese Placido Zimangasse, grande appassionato di ciclismo e tecnico di biciclette.

Nel 1954, un altro appassionato di ciclismo, il grande "bartaliano" Pietro Zarlenga, riprese il vecchio gruppo "Cicli Atene" del fratello Enrico, mettendo su un'attività lavorativa, montando pezzi di bici, forcelle, canne, telai a saldatura autogena verniciati a mano e "asciugati" in un forno - particolare da lui realizzato - ad aria calda ricavata dalla forgia.

Le bici così realizzate avevano anche un logo che portava impresso lo stemma di Agnone con la scritta "Cicli Atene" sia sotto sia fissato sopra la canna di passaggio della forcella e sulla canna obliqua.

A me, ragazzino di 6 anni, affascinava il modo in cui erano concepite, la tecnica di riparazione, come sostituire i tacchetti dei freni e i fili, "rappezzare" una camera d'aria o, da una vecchia, ricavarne una più piccola creando un manicotto evitando qualsiasi perdita.

Favoloso era centrare l'asse agendo sui niples dei raggi della ruota o sostituire il mozzo dei pedali rimontando i pallini a sfera o della canna: era uno spasso, lo si faceva con molta facilità.

Pietro Zarlenga organizzava gare ciclistiche nell'area dell'Alto Molise e Abruzzo ed i suoi più intimi collaboratori erano Giovanni Bianco detto Nannino, Sandro Bartolomeo detto Sandruccio, Panfilo Zocarro, detto Panfiluccio, Tonino Di Ciero e Paolino Zarlenga. Ognuno aveva la sua mansione: punzonatore, cronometrista, addetto agli atleti ospiti e preparazione dei sacchetti per il rifornimento.

La vecchia bottega della ex Salita Castelfidardo era il punto della punzonatura delle biciclette e, nello stabile adibito a garage, c'erano delle enormi callàre piene d'acqua che venivano utilizzate, a fine gara, come "doccia" dei ciclisti. Questi atleti facevano veramente molti sacrifici sia per percorrere quei 100 chilometri su strade proibitive che per spostarsi con le biciclette che allora erano molto pesanti.

Le gare avevano come sponsor Alfredo Cirilli di Pescara, venditore di biciclette, il resto spesso ce lo rimettevano loro di tasca propria.

I percorsi normalmente erano Agnone-Carovilli-Agnone od Agnone-Staffoli-Capracotta-Pescopennataro-Agnone.

Nella gara del Giro dell'Alto Molise del 1954 Agnone-Pietrabbondante-Staffoli-Capracotta-Pescopennataro-Agnone, oltre al "GS Cicli Atene" ci fu una grande partecipazione di ciclisti interregionali, con la presenza anche di Alessandro Fantini, grande ciclista professionista di Fossacesia, più volte maglia rosa al Giro d'Italia, scomparso tragicamente nel Giro di Germania del 1961.

Negli anni a venire, dalla federazione ciclistica furono disputate gare con corridori professionisti tipo la "Tre giorni del Sud".

Il 24 maggio 1959, con la 9ª tappa Napoli-Vasto, transitò in Agnone il 42° Giro d'Italia. La gara fu vinta da Gastone Nencini. All'attraversamento di via Marconi, vicino la Fonderia Marinelli, furono sistemate delle campane che, al transito dei girini, suonarono a festa.

Il giorno successivo un giornale sportivo scrisse che le campane di Agnone avevano «svegliato i campioni italiani»: fu una delle prime vittorie italiane a quel Giro.


Enrico Zarlenga

 

Fonte: https://www.facebook.com/, 11 ottobre 2017.

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