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Strenna della Befana



– La Befana! Questa ricorrenza piena di poesia!

– Dice bene il Duca Arcibaldo...

– Arciduca Baldo, prego! Ci tengo...

– Scusi! L'Epifania... Questo giorno in cui l'uomo è pervaso dalla gioia di donare, di regalare...

– Sì, ma non lasciamoci ingannare dalla letizia di queste ore... Ci sono tante case dove regna l'indigenza... Tanti camini senza calze appese!

– No! Non mi ci fate pensare, contessa, non ci voglio pensare! Anzi, non ci penso!

– Io invece, proprio oggi, mentre venivo qui nella mia Cadillac, ho pensato ai poveri, forse perché un altro po' ne arrotavo uno!

– Dobbiamo fare qualcosa per loro, Gianfilippo... noi siamo nobili!

– Siamo ricchi!

– Siamo generosi!

– Prepariamo un pacco dono, per una famiglia povera!

– Bravo!

– Prepariamolo con doni utili: coperte, vestiti, scarpe, impermeabili...

– Nuovi...?

– Vecchi, vecchi! Abbiamo tanta roba inutile, nelle soffitte delle nostre ville patrizie... E poi i poveri nella roba nuova ci si sentono a disagio!

– È meraviglioso, è così bello poter dare. Dare a chi ha meno di noi! Appendere idealmente qualcosa a questi camini senza calze! Prendiamo il baule della roba vecchia. Su... su!

– Presto, presto! Non vedo l'ora di compiere un'opera buona. Cosa mettiamo nel pacco?

– Questo pullover!

– Ah! Ecco dove stava! Ma guarda dove era andato a finire... oh, sono due anni che lo cerco, me lo regalò mia cugina, la Gigliolina Buronzi Dal Pazzo, quando compii quindici anni!

– Mia cara Gianludovica, a me sembra ancora in buono stato!

– Ah, certo. Questo pullover giallo, sul marronaccio spento dei tuoi pantaloni da cavallo è perfetto!

– È una splendida idea, Gianfilippo! Questo lo tento... Ma continuiamo in questa opera di solidarietà umana. Cosa mandiamo ai poveri?

– Questa coperta!

– Bravo Duca Arcibaldo!

– Arciduca Baldo, la prego!

– Mi scusi!

– La scuso.

– Allora, mandiamo questa coperta?

– Sì sì! Con gioia! Penso a quanto calore dovrà portare questo scozzesone violento in una grigia catapecchia della periferia...

– Per quanto...

– Per quanto, cosa?

– No, dico... questo scozzesone violento, a tagliarlo un pochino e a farvi un bordo... verrebbe una magnifica gualdrappina per il mio cane!

– Oh, sì, è vero! Una gualdrappina per Fuffi!

– Ma certo, Gianludovica! Quel vostro Fuffi, è una bestiolina adorabile!

– Di un'intelligenza, poi! Pensa per la Befana ha attaccato la museruola al camino!

– Se la trovasse vuota, chissà come resterebbe male! No, no... Con questa coperta ci facciamo la gualdrappina per Fuffi!

– E i poveri?

– Ma i cani dei poveri non portano gualdrappine...

– Giusto! Ma via, continuiamo, carissimi, in questa generosa gara tesa ad alleviare le altrui sofferenze!

– ...ed a appendere idealmente qualcosa in questi camini senza calze appese!

– Uh, uh! Guardate! La fodera di un materasso...

– Un minuto! Se hai proprio deciso di disfartene, quella la dai a me. Con le fodere vecchie, l'arciduchessa Consuelo Simonetta di Chiatamone si diverte a fare le presine per la caffetteria! Ha presente quelle presine di stoffa come le fa il popolino a Napoli... per non scottarsi le dita?

– Allora, la fodera bisogna darla a Consuelo Simonetta! Però, non fermiamoci sul cammino della beneficenza! I poveri... Ecco! Questa camicia nera...

– Questa non serve più!

– Eh... non si sa mai! Domani si va a sciare, non so, a Chamonix, e sotto il maglioncino rosso sarebbe una bella macchia”

– Ha ragione Duca Arcibaldo! Conserviamola!

– Andiamo! I poveri aspettano da un segno tangibile di fratellanza!

– Però come ci si sente felici quando si dà, si dà, si dà!

– Sì! Il mio è tuo! Il tuo è mio! Forza! Doniamo!

– Uh, uh, uh... Questo vecchio paio di stivali!

– Fermo là! Aspetta un po'... Fa' vede'! Ma questi sono miei! Sette anni fa, alla caccia alla volpe nella tenuta dei Capracotta del Fucecchio, li lasciai fori della porta...

– Ma allora, i nostri poveri?

– Uh, uh, uh! C'è rimasta questa vecchia calza.

– Ma è tutta buchi! Non se ne può proprio ricavare niente?

– No, non credo...

– Allora, mandiamola ai poveri! È così bello privarsi di qualcosa per loro!

– Certo, certo! Ma i poveri, cosa ci faranno, con una calza vecchia?

– Come?! È mezz'ora che stiamo dicendo che i camini dei poveri sono senza calze appese. Ci attaccano questa, ed è la Befana per loro!


Dino Verde

 

Fonte: D. Verde, Rivistina strenna di Dino, in «Il Travaso delle Idee», LXIV:50, Roma, 22 dicembre 1963.

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