Il tramonto è rosso dietro il profilo del paese.
Il cavallo procede soffiando dalle narici: il manto è lucido di sudore, la coda menata a scacciare le mosche fastidiose e insistenti.
Di ritorno dai campi il contadino decide di scendere dalla sella e trascinandosi negli scarponi tiene le redini lente, poi le abbandona per passarsi ripetutamente il fazzoletto sul capo e intorno al collo.
L'animale lancia un nitrito e continua nella direzione conosciuta.
La strada assolata compie molte curve e brevi tratti rettilinei nella montagna brulla e sassosa.
I campi più a valle sono ancora animati: c'è chi si attarda al taglio del grano e le voci si raggiungono ora forti ora deboli di canti, di accordi, di imprecazioni.
Le cicale e i grilli fanno musica e si danno l'intesa.
La fiaschetta al fianco è asciutta, ma il mietitore sa che la Fonte del Cippo non è lontana; c'è un ciuffo di arbusti a segnarla che un alito caldo muove a concerto.
Poi finalmente l'acqua, sorella, richiama l'attenzione dei sensi cadendo ritmica nell'invaso.
L'uomo e il cavallo insieme si dissetano: uno scuote la criniera, l'altro si bagna la nuca e soddisfatti entrambi riprendono il cammino verso casa.
Flora Di Rienzo