All'inizio degli anni '60 a Capracotta frequentavo la scuola elementare e una mia parente mi regalò un bel paio di sci da fondo che teneva conservati a ricordo di un suo fratello scomparso molto giovane, ottimo sciatore che con quegli sci aveva gareggiato sulle piste di fondo alpine.
Qualcuno dei miei amici scoprì che era stato preparato da qualche sciatore adulto, e sicuramente esperto, un piccolo trampolino su una pista molto ripida a ridosso del Santuario della Madonna di Loreto, ed un pomeriggio un gruppetto di piccoli ed incoscienti sciatori fondisti, di cui facevo parte, andò a provare il "brivido" del salto al trampolino.
Gli sci che portavo ai piedi erano molto lunghi, adatti ad un adulto, non certamente ad un bambino.
Ma l'incoscienza era tanta e tanta era la voglia di provare a saltare.
Presa la velocità, arrivai al trampolino, il volo fu corto ma disastroso. Atterrai con gli sci al cielo e la testa piantata nella neve.
Fu la prima e l'unica volta che provai questa particolare e pericolosa disciplina sportiva invernale.
Gli sci li conservo gelosamente, attaccati ad una parete dopo che negli anni passati li ho fatti restaurare per conservare i ricordi della fanciullezza, ed oggi fanno bella mostra insieme ad un bel paio di bastoncini di bambù degli anni Sessanta, anch'essi regalo di un mio parente.
Antonio Vincenzo Monaco