Natale,
mio Natale.
Dietro la finestra una candela
di tremula luce illumina
la notte dell'infinito breve.
Il gelo scende
e fiocca,
neve e poi neve,
il firmamento di bianco si tinge
e di sogno si veste
l'anima mia.
Lontano vado e tra i pastori
mi confondo nella notte Tua.
Il vento una preghiera implora
e la neve solleva
spogliando dal cielo le stelle
come a dimenticare l'infinito.
Tu Infinito sei
di struggente dolcezza bambina.
La nenia che ti culla canta la nostalgia
del Natale mio,
appena creato
appena svanito tra i fiocchi di neve,
di polverosa luce bianca.
Bianca Santilli
Fonte: B. Santilli, Una luce, in «Voci e Scrittura», V:9, Sulmona, dicembre 2008.