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La "Victoria in clipeo scribens" di Capracotta


Caduti Capracotta
La lapide commemorativa dei caduti nella Grande Guerra.

Nel descrivere con dovizia di particolari i monumenti ai caduti della Grande Guerra nella provincia di Roma, la ricercatrice Valentina Santoro spiega che «sono fondamentalmente tre le tipologie [...] che si incontrano nella provincia romana - come nel resto d'Italia - con poche varianti: la prima tipologia è quella della lapide con iscrizioni e qualche elemento iconografico funerario; la seconda predilige un obelisco, o una colonna oppure un'ara posti su un piedistallo con l'aggiunta di qualche elemento iconografico allegorico; la terza tipologia consiste in una vera e propria scultura o in un gruppo scultoreo preferibilmente in bronzo». In ciascuno di questi tre tipi di monumenti molto frequentemente domina una raffigurazione della Vittoria alata.

A parte alcune eccezioni, la maggior parte delle rappresentazioni della Vittoria risponde a canoni iconografici noti e piuttosto banali, come quello della Vittoria con clipeo iscritto, ovvero della figura femminile che incide sullo scudo una data storica o un nome altisonante: la più importante di queste rappresentazioni è senza dubbio la Vittoria alata di Brescia risalente al 250 a.C. e che infatti dà il nome a tutte le Victoriæ in clipeo scribens realizzate nei secoli successivi. Dirò subito che, per chi non lo sapesse, anche Capracotta ha la sua.

Mi riferisco all'opera firmata nel 1925 dall'incisore fiorentino Mario Nelli (1878-1936) e che rappresenta la Vittoria su una delle lapidi esterne del Municipio di Capracotta nell'atto di inscrivere sullo scudo le date 1915-1918 a testimonianza degli oltre 60 caduti capracottesi nella Prima guerra mondiale sotto la frase: "Perirono gloriosamente pel trionfo della giustizia e per la grandezza d'Italia da prodi montanari sanniti". La particolarità della nostra Vittoria alata sta nel fatto che essa sormonta un piedistallo sul quale appare lo stemma di Capracotta - una spavalda capra incurante delle fiamme - e un'aquila reale che pare rafforzare l'idea del volo sia per la Vittoria che per quei «prodi montanari sanniti» morti sul campo dell'onore ed ormai erranti sui Campi Elisi.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • V. Di Nardo, Capracotta e la memoria della Grande Guerra: 1916-2016, Capracotta 2016;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016;

  • V. Santoro, Il recupero dei modelli classici nei monumenti ai caduti: l'iconografia della Vittoria alata, Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Ist. centrale per il Catalogo e la Documentazione, Roma 2016.

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