Capracotta, 23 Settembre 1885.
La mattina del giorno 20 Settembre, dalle ore 12 m., il nostro paese era già in moto per la venuta dell'Illustrissimo Sig. Prefetto della Provincia: l'on. Deputato Commendator Nicola Falconi, s'avviava alla volta degli Staffoli insieme a molti ragguardevoli signori. Alle 4 p.m. le tre società - degli artigiani, de' vetturali e de' pastori - eran pronte per il ricevimento: i soci delle due ultime, in numero di circa 130, montati a cavallo, e preceduti dalle rispettive bandiere, sfilarono in bell'ordine e s'andarono a schierare nel bosco di Vallesorda, alla distanza di circa 5 km. dall'abitato. Gli artigiani, poi, con 90 piccole bandiere, oltre quella della società, condotti dal presidente Sig. Di Ciò Pasquale, essendo l'egregio Presidente, Sig. O. Conti, da più tempo malato, aspettavano insieme a tutte le autorità del Comune, corpo (?) dei Reali Carabinieri e guardie municipali, forestali e rurali, alla distanza di 1 km. circa, dinanzi alla cappella della Madonna.
Battono le 6 pom., ora in cui s'era detto che l'onorevole Prefetto si sarebbe trovato nel nostro Comune, e vecchi, donne, ragazzi son tutti fuori di casa. Tutti, s'aspetta con impazienza fino alle 8 pom.
La serata su queste nostre montagne era veramente incantevole: non tirava un alito di vento, e il paese rischiarato dalla luna, tutto illuminato e imbandierato, con un via-vai di gente, aveva l'aspetto di una piccola cittaduzza.
Finalmente, e tutt'ad un tratto, verso le 8 e mezzo si ode un rumore e uno scalpitar di cavalli; grida di gioia che crescono sempreppiù, e società, carrozze, cavalli sfilano con bell'ordine per la strada S. Antonio, che può dirsi il nostro corso, e in mezzo alle società, il Prefetto, l'on Deputato Falconi, l'Intendente di Finanza, il Capitano dei R. Carabinieri e molti altri signori. Dietro segue un'immensa folla plaudente, e tutti, alle grida di viva il Re, la Regina, il nostro Prefetto, il Deputato Falconi, dopo di aver accompagnato il Capo della Provincia e gli altri signori in casa del Comm. Falconi, collo stesso buon ordine si ritirano.
Alle 10 pom. parecchi dilettanti di musica eseguirono una serenata sotto le finestre dell'on. Deputato, della quale il Prefetto rimase compiaciutissimo.
Un bravo di cuore all'egregio Sig. G. Falconi che seppre benemente concertarla.
La mattina del 21, il Comm. De Felice, da quel valente Amministratore che è, visitava l'Ufficio Municipale, gl'Istituti di beneficenza, la Chiesa e le Carceri ecc., e poscia, con isquisitezza e nobiltà di modi tutti proprii, ricevute le rappresentanze di parecchi Comuni, s'informava da esse minutamente dell'andamento dei varii rami della pubblica Amministrazione. Verso le ore 3 pom., accompagnato da oltre 100 persone, ascendeva sul monte Campo, contrafforte dell'Appennino abruzzese, sulla cima del quale si scoprono all'interno sette provincie e le isole Tremiti, e dove, nel 1825, salì il principe Francesco 1° di Borbone.
Il giorno, 22, verso l'una pom., accompagnato dalle società e da molti signori, accettava da questi bravi cittadini il saluto d'addio e l'augurio d'un felice viaggio.
Raffaele Conti
Fonte: R. Conti, Corrispondenze della Provincia, in «Aquilonia», II:19, Agnone, 3 ottobre 1885.