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SPEGNI LA LUCE CHE PASSA PIPPO

di Cesare Bermani (1937)

Come io stesso ho accertato, nella seconda e nella terza decade del gennaio giunsero al Comune di Montella, come agli altri della Provincia di Avellino due circolari relative: l'una alla vaccinazione e l'altra al razionamento del pane fissato nel quantitativo di 300 gr. a persona; provvedimento che naturalmente non fu accolto di buon viso dalle popolazioni. Intanto a Montella per essersi verificati dei casi di difterite e di pseudo-difterite, furono eseguite iniezioni a diversi bambini, alcune con intenti curativi, altre allo scopo profilattico; tra gli altri fanciulli subì le iniezioni Cappellari Oreste di Angelo, di anni 11, profugo, il quale per sopraggiuntagli angina flemmonosa, il 7 febbraio cessava di vivere. Il giorno successivo scoppiò l'allarme in Montella.

Può essere quindi ritenuto che il complesso di tutte le suindicate circostanze - disposizioni di vaccinazione, diminuzioni delle razioni di pane, iniezioni ai bambini, iniezioni al Cappellari e morte di lui - data la mentalità primitiva delle popolazioni rurali, abbia determinato il fenomeno che poi ebbe a dilagare negli altri Comuni e nelle altre provincie».

La voce ha intanto raggiunto anche il Molise. La mattina del 17 marzo ad Agnone, in provincia di Campobasso, si fabula di vaccinazioni velenose per fare diminuire i sussidi alle mogli dei militari e il consumo di pane. Sicché «molte donne del popolo, quelle più ignoranti, corsero alle scuole per reclamare i loro figli, onde sottrarli alla vaccinazione, ed a nulla valsero le esortazioni delle autorità e dei medici locali, accorsi sul luogo, per persuadere le donne che i loro figli non correvano alcun pericolo».

Il 26 marzo la voce investe Formia, in provincia di Caserta, dove si verificano due arresti, e Capracotta (Campobasso), dove si disse che «dovevano venire vaccinati tutti i ragazzi, e che tale operazione doveva essere eseguita colà da tre medici militari i quali però anziché il siero vaccinico avrebbero fatto uso di veleno per sopprimere i bambini per ordine del governo, allo scopo di non pagare più sussidi. Tale notizia allarmante ebbe immediata diffusione, tanto che molti bambini che eransi recati a scuola furono dalle madri subito ripresi e molti si astennero dal recarvisi».

  • C. Bermani, Spegni la luce che passa Pippo. Voci, leggende e miti della storia contemporanea, Odradek, Roma 1996.

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