VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
SPEGNI LA LUCE CHE PASSA PIPPO
di Cesare Bermani (1937)
Come io stesso ho accertato, nella seconda e nella terza decade del gennaio giunsero al Comune di Montella, come agli altri della Provincia di Avellino due circolari relative: l'una alla vaccinazione e l'altra al razionamento del pane fissato nel quantitativo di 300 gr. a persona; provvedimento che naturalmente non fu accolto di buon viso dalle popolazioni. Intanto a Montella per essersi verificati dei casi di difterite e di pseudo-difterite, furono eseguite iniezioni a diversi bambini, alcune con intenti curativi, altre allo scopo profilattico; tra gli altri fanciulli subì le iniezioni Cappellari Oreste di Angelo, di anni 11, profugo, il quale per sopraggiuntagli angina flemmonosa, il 7 febbraio cessava di vivere. Il giorno successivo scoppiò l'allarme in Montella.
Può essere quindi ritenuto che il complesso di tutte le suindicate circostanze - disposizioni di vaccinazione, diminuzioni delle razioni di pane, iniezioni ai bambini, iniezioni al Cappellari e morte di lui - data la mentalità primitiva delle popolazioni rurali, abbia determinato il fenomeno che poi ebbe a dilagare negli altri Comuni e nelle altre provincie».
La voce ha intanto raggiunto anche il Molise. La mattina del 17 marzo ad Agnone, in provincia di Campobasso, si fabula di vaccinazioni velenose per fare diminuire i sussidi alle mogli dei militari e il consumo di pane. Sicché «molte donne del popolo, quelle più ignoranti, corsero alle scuole per reclamare i loro figli, onde sottrarli alla vaccinazione, ed a nulla valsero le esortazioni delle autorità e dei medici locali, accorsi sul luogo, per persuadere le donne che i loro figli non correvano alcun pericolo».
Il 26 marzo la voce investe Formia, in provincia di Caserta, dove si verificano due arresti, e Capracotta (Campobasso), dove si disse che «dovevano venire vaccinati tutti i ragazzi, e che tale operazione doveva essere eseguita colà da tre medici militari i quali però anziché il siero vaccinico avrebbero fatto uso di veleno per sopprimere i bambini per ordine del governo, allo scopo di non pagare più sussidi. Tale notizia allarmante ebbe immediata diffusione, tanto che molti bambini che eransi recati a scuola furono dalle madri subito ripresi e molti si astennero dal recarvisi».
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C. Bermani, Spegni la luce che passa Pippo. Voci, leggende e miti della storia contemporanea, Odradek, Roma 1996.