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LA TERRA DEL SACERDOTE

di Paolo Piccirillo (1987)

Quando Agapito tornò dalla Germania, tornò che si poteva sposare. Amalia gli chiese come era possibile, dato che l'ultima volta che s'erano visti lui era prete.

Rispose che s'era spretato. Lei chiese come fosse possibile, lui disse che l'avevano scomunicato, che in Germania i preti erano razzisti perfino con i colleghi. E perciò l'avevano spretato.

Amalia non ci credeva a quella storia, ma andava bene lo stesso.

Lui e Amalia si erano conosciuti poche settimane prima che Agapito andasse via. Insieme partivano da Monteroduni per andare in un paese vicino Capracotta, andavano a comprare le campane per le pecore del padre di Amalia. Passeggiavano e chiacchieravano a voce bassa. C'era tra loro un affamato viavai di sguardi, e un silenzio senza meta, il silenzio di chi parlando ha paura di sprecare tutta la bellezza condivisa con l'altra persona, che intanto tace.

Le campane anche se erano piccole emettevano un suono acuto, che si sentiva da chilometri.

Amalia lo cercava, aveva le campane nella testa, pure quando lui le aveva detto che studiava in seminario e che aveva intenzione di andare in Germania, seguire i compaesani immigrati fin là, lavorare e fare il prete, avrebbe fatto entrambe le cose, che secondo lui partivano dalla stessa vocazione.

Divisa tra Dio e la Germania, Amalia aveva scelto di aspettare Agapito, non aveva paura né dell'una né dell'altra cosa.

Quando Agapito tornò aveva perso sia Dio sia la Germania. Ma lei no.

E lui decise di starle accanto non perché la amava, ma perché prima di partire Amalia s'era confessata, pure se stavano in mezzo alla campagna di Staffoli senza chiesa né abiti talari, pure se ogni tanto passavano le pecore e Amalia doveva alzare la voce per coprire i campanelli, era pur sempre una confessione. E nella confessione gli aveva detto che lei non poteva avere figli; chiese a Padre Agapito se non averli era peccato.

Lui rispose di no.

Anni dopo Agapito la scelse per questo, per la certezza che con lei non ci sarebbe mai stato il problema dei figli.

  • P. Piccirillo, La terra del Sacerdote, Neri Pozza, Vicenza 2013, p. 104.

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