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VIAGGIO IN MOLISE

di Vincenzo Cuoco (1770-1823)

Dopo l'unione del distretto di Larino, è una delle provincie che tengono piu boschi, e piu boschi comunali.

Esige perciò più cura delle altre. Bisogna aver cura del Matese, il di cui sboscamento progressivo è funesto per le alluvioni che produce. Dal Matese fino all'Adriatico voi non trovate che una continua degradazione di colli, tutti cretosi, quasi tutti sforniti di alberi e che per conseguenza si slamano ogni giorno e minacciano dell'ultima rovina paesi interi. Lucito, grossa terra di tremila abitanti, difficilmente sussisteni altri venti anni. Gli abitatori ne convengono e non vi mettono riparo. Perché? Perché non sanno trovarlo. La principal cura della Direzione deve esser quella di mettere la nazione sulla buona strada. Nella provincia di Molise vi è da far molto per rimboschire, non ghi monti, perché di questi, tranne il Matese e la montagna di Frosolone, non ve ne sono, ma bensi le colline; incassare tra alberi i frequentissimi torrenti ed altre simili operazioni, le quali non esigono che direzione. La spesa si può benissimo fare dalle comuni.

I principali boschi della provincia dell'Aquila si distruggono. Nella provincia dell'Aquila si sta attualmente restaurando l'antico canale di Corfinio: opera che restituisce la salubrità e dà nuova ricchezza al vallo di Sulmona. La bonifica del lago di Celano sarebbe utilissima e di non molta spesa. Io credo che non sarebbe difficile trovare una compagnia che s'incaricasse dell'intrapresa.

Una parte della provincia di Chieti rassomiglia quella di Molise per la natura del suolo, ed esige le stesse cure. Le montagne di Castiglione e di Capracotta erano una volta coperte di abeti; oggi non lo sono più. È questo un oggetto importante.

Nella provincia di Teramo i monti si sboscano come dapertutto, ed il littorale è in gran parte malsano.

  • V. Cuoco, Scritti vari, vol. II, a cura di N. Cortese e F. Nicolini, Laterza, Bari 1924, pp. 222-223.

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